L’Italia continua a crescere bene
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Istat/Dopo l’industria, si risollevano anche servizi e fiducia dei consumatori

di Domenico Conti
ROMA. “Le prospettive per l’economia italiana restano decisamente positive”: la fotografia dell’Istat della congiuntura italiana, nell’estate sospesa fra riaperture e incertezze per la variante Delta, punta a un deciso rimbalzo dopo il colpo durissimo del 2020. E segnala che non solo ‘tirano’ un po’ tutti i settori manifatturieri, ma che tornano a respirare i servizi, con turismo e ospitalità ovunque in Europa tenuti in ostaggio di possibili nuove restrizioni, così come consumi e investimenti sono in ripresa. Quanto i numeri del 2021 rispecchino specularmente il tonfo di oltre il 9% del Pil dell’anno prima è evidente dai dati sulla produzione industriale, +1% su mese a giugno e +13,9% su anno con incrementi tendenziali “per quasi tutti i comparti” e un boom di oltre il 25% per prodotti come elettronica e computer. Salgono l’energia, che segna oltre +4%, i beni di consumo (+1%) ed è rialzo, dello 0,6% e 0,3%, per beni intermedi e strumentali rispettivamente, che riflettono la ripresa degli investimenti privati segnalata dalla Bce e, a monte “livelli di fiducia delle imprese estremamente elevati” per Istat, sui massimi delle serie storiche disponibili. L’impegno a una politica monetaria espansiva della Bce, l’intervento europeo del Next Generation Eu e l’orientamento decisamente espansivo di politica di bilancio del Governo hanno insomma dato un’iniezione di fiducia che si sta allargando anche delle famiglie, cometestimonianoilclimadifiducia dei consumatori in progressivo miglioramento e i “diffusi segnali positivi che interessano l’andamento del mercato del lavoro e la fiducia”, con un impatto positivo anche ai consumi dopo le misure di contenimento anti-Covid. Pur in un contesto internazionale “caratterizzato da un processo di ripresa economica solido ma eterogeneo tra Paesi” e in cui la risalita dei contagi “sta determinando un aumento dell’incertezza associata all’evoluzione dell’economia mondiale”, Istat nella sua Nota mensile conferma che il Pil italiano è cresciuto in base alla stima preliminare del 2,7% in termini congiunturali, con un rialzo acquisito per il 2021 del 4,8% e “ un dinamismo più accentuato di quello degli altri principali paesi europei”. Inoltre - anticipa l’istituto statistico - “la fase di ripresa dei ritmi produttivi dovrebbe estendersi anche al terzo trimestre”. Lo scenario per i prossimi mesi “mantiene un orientamento decisamente positivo. Tra aprile e giugno, la crescita del Pil si è accompagnata a una significativa ripresa della domanda di lavoro da parte delle imprese. Il tasso destagionalizzato di posti vacanti ha segnato decisi rialzi nell’industria (+0,2 punti percentuali rispetto al primo trimestre) e nei servizi (+0.5). Per entrambi i raggruppamenti i valori dell’indice sono superiori a quelli pre-crisi. Inoltre a luglio l’indice del clima di fiducia dei consumatori “ha confermato il processo di miglioramento avviatosi nei mesi precedenti con segnali positivi per quasi tutte le componenti”. Lette assieme alle attese della Bce per una “forte ripresa” europea nei mesi estivi e all’impegno a mantenere lo stimolo monetario, le considerazioni dell’Istat spiegano le attese di una crescita attorno al 6% . Per Nomisma, la fotografia dell’Istat tratteggia “un Paese in crescita e non soltanto in ripresa: una crescita strutturale e non congiunturale. Per Lucio Poma, capo economista di Nomisma, con questi numeri “il Paese potrebbe puntare a una posizione di leadership europea: una “posizione oggi, assai importante, in vista della ricostruzione europea delle catene del valore dei molteplici settori strategici manifatturieri. Una scommessa da non perdere”.
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