“L’obiettivo è battere Trump”
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
CASA BIANCA 2020/OBAMA TORNA A SFERZARE I CANDIDATI DEMOCRATICI
di Leonardo Nesti

WASHINGTON. Dieci candidati democratici alla Casa Bianca si sono sfidati nel quinto dibattito televisivo in vista delle primarie. Ma in queste ore a pesare di più non sono le parole di Joe Biden o di Elizabeth Warren, o ancora quelle di Bernie Sanders. A scuotere il partito è ancora una volta Barack Obama, che suona la sveglia e lancia a tutti un messaggio chiaro: l’obiettivo deve essere solo uno, battere Donald Trump. E l’unica strada per raggiungerlo è mettere da parte proposte troppo radicali e divisive che hanno il solo risultato di spaccare l’elettorato. In caso contrario per Obama si rischia l’abisso: altri quattro anni del tycoon alla Casa Bianca, impeachment permettendo. L’ex presidente, dunque, sembra ormai aver deciso di uscire definitivamente allo scoperto, ben prima di quando avrebbe voluto, e di scendere in campo con tutto il peso della sua personalità e della sua leadership. Così, calandosi nel ruolo di arbitro, lancia da San Francisco un nuovo monito, poche ore dopo che gli sfidanti per le primarie democratiche sono scesi dal palco di Atlanta. Lì si sono confrontati ancora una volta senza regalare particolari emozioni. Manca un vero protagonista, e soprattutto manca Biden, tentennante e deludente, il frontrunner moderato che dovrebbe tenere a bada la deriva a sinistra temuta anche da Obama. Per quest’ultimo - prima alla conferenza annuale sull’innovazione di Dreamforce, poi a un evento per la raccolta di fondi elettorali nella Silicon Valley - se si vuole davvero battere Trump bisogna lavorare per unire di nuovo le varie anime dell’elettorato democratico, per ricostruire quella coalizione che portò ai trionfi del 2008 e del 2012. Un messaggio che sembra rivolto soprattutto a Warren e Sanders, che con le loro proposte considerate troppo ‘rivoluzionarie’ spaventano una parte degli elettori. Tanto che anche loro sembrano aver voluto abbassare i toni, in un dibattito in cui persino Sanders ha detto di essere d’accordo con Obama: “Non dobbiamo buttare giù il sistema, ma dobbiamo cercare di realizzare quello che il popolo americano vuole, soprattutto sul fronte di una sanità crudele e che non funziona”. Ed è stato sempre il senatore del Vemont a suonare dal palco il campanello di allarme su una overdose da impeachment: “Non dobbiamo fare lo sbaglio di lasciarci consumare da Trump, altrimenti perdiamo”. Servono dunque i contenuti, ma quelli in grado di ricreare una vasta e solida base elettorale. E se Biden non brilla, chi rischia di rubargli la scena sul fronte moderato è il giovane Pete Buttigieg, in enorme ascesa nei sondaggi, il candidato apertamente gay che parla al mondo dei millennials attorno a cui vuole costruire la nuova coalizione: “Sto invitando i progressisti, i moderati, e anche molti dei futuri ex repubblicani disgustati da quello che sta accadendo al loro partito e nel Paese”. E agli afroamericani che lo guardano con diffidenza dice: “So che vuol dire sentirsi ‘stranieri’ nel proprio Paese, ma uniti si possono vincere tutte le battaglie”. Intanto alla Camera vanno avanti le testimonianze che sempre di più portano alla luce le pressioni del presidente Trump sull’Ucraina perchè indagasse sui rivali politici in cambio degli aiuti militari Usa. E se l’ex consigliera di Trump per la Russia smentisce che ci possano essere state interferenze ucraine sul voto del 2016 per danneggiare il tycoon, la Casa Bianca definisce i democratici “disgustosi e rabbiosi”: “Hanno il solo obiettivo di rovesciare il risultato delle elezioni del 2016”.
















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