La carica dei grandi elettori
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
QUIRINALE/IL NOME DEL CAV DIVIDE I PARTITI, M5S PUNTA SU UNA DONNA

di Silvia Gasparetto
ROMA. Centrodestra ufficialmente compatto sul nome di Silvio Berlusconi. Centrosinistra che rimane fermo sulla necessità di trovare una figura che sia garante dell’unità nazionale e che trovi il consenso più ampio possibile, evitando di fare nomi, con i 5S che però, facendo filtrare la preferenza per una donna e alcuni ‘quirinabili’, chiariscono che il leader di Fi proprio non può essere una ipotesi. Restano lontani gli schieramenti nella corsa al Colle mentre la carica dei grandi elettori dovrebbe salire da 1007 a 1009 dopo la nomina a inizio dicembre della leghista calabrese Tilde Minasi, proclamata al posto di Paolo Saviane, morto lo scorso 20 agosto, e con l’ingresso del vincitore delle suppletive di gennaio. I numeri sconteranno però l’incognita delle assenze causa Covid. L’avvio delle danze sarà fissato il 4 gennaio dal presidente della Camera, Roberto Fico (quando renderà pubblica la lettera della convocazione del Parlamento in seduta comune) ma in molti scommettono che si cercherà di fare partecipare alla elezione del presidente della Repubblica anche il neoeletto al posto di Roberto Gualtieri, che ha lasciato il suo seggio (nella circoscrizione di Roma 1) una volta indossata la fascia tricolore da sindaco della Capitale. Il voto si terrà domenica 16 gennaio e la Camera potrebbe fare a tempo a proclamare il nuovo deputato per il primo scrutinio, che al momento in molti danno non prima di lunedì 24. Anche perché i deputati al rientro dalla pausa natalizia dovranno votare il decreto che ha introdotto il Super green pass in arrivo dal Senato, previsto in Aula dal 17 gennaio e in scadenza il 25. Quella potrebbe peraltro trasformarsi in una nuova occasione per rendere plastico il malcontento che serpeggia tra i parlamentari, dopo l’inedito, per quanto innocuo, rifiuto della commissione Finanze della Camera guidata da Luigi Marattin di esprimere un parere sulla legge di Bilancio “in poche ore”. La manovra arriva all’ok con un passaggio blindato alla Camera. E non senza mal di pancia, espressi per lo più nei capannelli. Anche se più di qualcuno è pronto a scommettere che questi malcontenti potrebbero riservare soprese al momento di decidere il successore di Sergio Mattarella. Se si dovese arrivare, in mancanza di accordi preventivi, nella conta dei voti potrebbe avere un ruolo anche la pandemia: mediamente tra contagi e quarantene manca all’appello, fanno i conti ad esempio i partiti alla Camera, almeno una decina di deputati a settimana. Se si aggiungono i senatori e i consiglieri regionali, le assenze potrebbero essere un numero che potrebbe fare la differenza. Una intesa larga, d’altronde, resta difficile, almeno al momento, sia sul nome di Mario Draghi - per le incognite legate al governo - sia su quello di Silvio Berlusconi: Fratelli d’Italia e la Lega continuano a fare sapere che lo voteranno “compatti”, se sarà il candidato del centrodestra. Ma è un nome che resta fumo negli occhi nell’altro schieramento. Non passa inosservata tra l’altro, la presa di distanza di Italia Viva, con Ettore Rosato che sottolinea la necessità di “un presidente della Repubblica che abbia un ampio consenso in Parlamento. E Berlusconi non ha queste caratteristiche”. Peraltro fare nomi prima del 10 gennaio, osserva un senatore di lungo corso come il leghista Roberto Calderoli, vuol dire “bruciarli”. La fine che potrebbero fare quelli filtrati da casa Cinque Stelle: indiscrezioni non smentite di Repubblica.it vogliono Giuseppe Conte pronto a lanciare una rosa di nomi di donne su cui iniziare a ragionare, come Paola Severino, Letizia Moratti o Elisabetta Belloni. Nomi che non sarebbero indigesti al Movimento, che potrebbe anche scegliere di coinvolgere la base con una consultazione online a ridosso del voto.
Comentarios