La Fed spaventa le Borse, il dollaro vola
- direzione167
- 5 giu 2022
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La variante Delta, la Cina e i Talebani tengono sotto scacco i mercati. Ondata di vendite sul lusso

di Sara Bonifazio
MILANO. La Fed spaventa le Borse più dei talebani, la diffusione della variante Delta è l'altra variabile che tiene sotto scacco i mercati da settimane e infine la Cina che vuole ridurre le diseguaglianze tra ricchi e poveri fa scattare un'ondata di vendite sui titoli del lusso. In questa 'tempesta’ il dato Usa sulle richieste di sussidi in calo, campanello di una ripresa dell'economia, passa quasi inosservato e quando sul finale di seduta gli indici cercano il recupero sembra solo una reazione alla volatilità dei mercati alla vigilia di un venerdì di scadenze tecniche. L'indice Stoxx Europe 600 è sceso dell'1,5%, a pesare sono i titoli minerari (-4,2%) e quelli del lusso Parigi maglia nera (-2,4%), Francoforte ha perso l'1,35%, Madrid ha contenuto le perdite allo 0,76%, Milano ha lasciato l'1,6%, Zurigo l'1,13% e Londra l'1,6 per cento. "Le azioni europee hanno recentemente visto la loro più lunga striscia di rialzi in oltre un decennio, quindi un arretramento non sorprende" commentano gli operatori che sono attendisti. E in effetti Oltreoceano l'ondata di vendite va scemando con lo SP500 e il Nasdaq che in serata hanno già girato in rialzo e il DJ si è portato sulla parità. La Fed che non ha ancora preso una decisione su quando cominciare a ritirare l'acquisto di titoli ma lo farà entro la fine dell'anno. La reazione immediata, ma anche quella del giorno dopo è la corsa ad acquistare dollari, la divisa verde balza fino ai massimi di 9 mesi sull'euro (un dollaro a 0,86 euro) . Lo spread tra Btp e Bund decennali risale da 103 a 106 punti base, con rendimento in lieve ampliamento allo 0,57%. Il 'tapering' pesa anche sulle quotazioni dell'oro che solo in serata risale a 1781,78 dollari l'oncia e sui prezzi del petrolio che arretrano ai minimi da maggio (il Wti a 63,16 dollari). Il lusso invece che aveva scommesso sulla Cina come mercato in espansione nei prossimi anni (cresciuta del 48% nel 2020 per un valore di 53,26 miliardi di dollari) ora trema davanti alla lotta del presidente cinese Xi Jinping alla diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza. In Europa le vendite si accaniscono su LVMH (-6,4%) Kering (-9,47%) e Burberry (-6,6%) mentre per Prada a Hong Kong è stata una vera debacle con una perdita di oltre il 14 per cento. Anche il comparto automotive è in difficoltà, pesa, in questo caso, la carenza di semiconduttori che porterà la Toyota (-4,42%) a tagliare del 40% la produzione di settembre, rispetto alle previsioni e che in Francia ha già fermato due impianti di Stellantis (-3,56%). Si guarda al Simposio di Jackson Hole per indicazioni più chiare mentre per le mosse della Bce bisognerà aspettare settembre. "La revisione della forward guidance sui tassi costituisce solo il primo passo nell'implementazione della nuova strategia" ha detto Philip Lane, membro del comitato esecutivo della Bce e capo economista, riferendosi alla revisione della strategia di politica monetaria della Bce annunciata a luglio con un nuovo target "simmetrico" d'inflazione al 2% e alla successiva revisione della forward guidance, con cui la Bce indica il percorso dei tassi d'interesse per orientare le aspettative d'inflazione. A luglio la Banca centrale europea non ha rivisto la guidance sugli acquisti di titoli e potrebbe farlo quando ricalibrerà - si pensa a settembre - i programmi che sta conducendo, in particolare il piano per l'emergenza pandemica Pepp. Alcuni membri del Consiglio direttivo ritengono che la strategy review comporterà un impegno a condurre acquisti di bond a lungo termine al pari di quello sui tassi d'interesse bassi.
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