La Merkel non si ricandida
- direzione167
- 5 giu 2022
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BRUXELLES/ADDIO DELLA CANCELLIERA TEDESCA. LA CRISI COVID E RECOVERY PASSANO ALLA PRESIDENZA PORTOGHESE

di Giuseppe Maria Laudani
BRUXELLES. Quattro mandati e poi addio. Nel suo ultimo discorso di fine anno da cancelliera, Angela Merkel ha annunciato che non si ricandiderà alle elezioni federali che si terranno tra nove mesi in Germania e che abbandonerà la vita politica. L'addio allo scettro dopo 16 anni ininterrotti alla guida della Cancelleria lascerà un vuoto non facile da colmare nel suo stesso partito, la Cdu, l'Unione Cristiano-Democratica, chiamata a breve a decidere chi sarà il suo futuro leader, fra l'avvocato finanziario Friedrich Merz, il governatore della Vestfalia Armin Laschet o il deputato Norbert Roettgen. L'incertezza politica tedesca si riflette anche fuori dai confini nazionali e investe le altre 26 cancellerie europee e dunque i destini della Ue, dopo il fruttuoso semestre di presidenza tedesca del Consiglio Ue ed in attesa di capire come si muoverà il Portogallo che da oggi prende la guida del semestre europeo. La pandemia da Covid-19, l'avvicinarsi della nuova amministrazione Usa, l'ingombrante presenza del gigante cinese e la minaccia russa, rappresentano gli elementi principali del contesto geopolitico ed economico dell'anno che verrà. Lisbona inizia ad affacciarsi come protagonista in questo contesto trabaltante ed incerto con l'obiettivo di mettere in pratica quanto raggiunto nel semestre appena trascorso: l'intesa storica sul Recovery fund, la chiusura dell'accordo post Brexit con il Regno Unito e l'avvio della prima campagna di vaccini contro il coronavirus . In un tweet la rappresentanza permanente portoghese presso la Ue, dopo essersi congratulata con la Germania ha posto l'accento sull'azione. "È tempo di agire, per una ripresa equa, verde e digitale", ha messo nero su bianco delineando "tre priorità fondamentali". La prima è legata alla "ripresa economica e sociale basata sui motori del clima e delle transizioni digitali". La seconda allo "sviluppo del pilastro sociale dell'Unione europea come base di fiducia che ci consenta di guidare le transizioni digitali e climatiche senza lasciare indietro nessuno". La terza riguarda il "rafforzamento dell'autonomia strategica dell' Unione europea", con una Ue che sia "aperta al mondo rafforzando le relazioni con i partner transatlantici, la nuova amministrazione Usa, l'America Latina, l'Africa, l'area indo-pacifica, e con i nostri vicini a est e a sud". Gli sforzi di Lisbona saranno concentrati sull'entrata in vigore del Quadro finanziario pluriennale (Qfp) 2021-2027 e all'implementazione del set innovativo di strumenti che renderà possibile la ripresa e la resilienza dell'Europa, con la priorità all'approvazione e all'attuazione dei piani nazionali sul Recovery. Una ripartenza economica che però andrà di pari passo con la rinascita sanitaria. Un augurio al premier Antonio Costa "per il suo primo giorno di Presidenza del Consiglio" Ue, è giunto dal presidente del Parlamento europeo David Sassoli che si è detto pronto a lavorare con Lisbona "nell'interesse dell'Ue e dei suoi cittadini, per una ripresa sociale, equa, verde e digitale".
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