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LA REGINA DEGLI SCACCHI: il controllo non è tutto

di Simona Balduzzi

titolo originale: La regina degli scacchi anno: 2002 genere: drammatico durata: 198 min regia: Claudia Florio scenografia: Bruno Cesari musiche : Luis Bacalov fotografia: Luciano Tovoli montaggio: Alessio Mazzoni cast: Barbara Bobulovà, Ettore Bassi, Valeria D’Obici, Massimo De Rossi , Toni Bertorelli , Giovanni Vettorazzo, Felice Andreasi , Doriana Baldoni, Roberto Di Palma.



Scritto e diretto da Claudia Florio con taglio d’autore, ‘La regina degli scacchi’ è un lavoro del cinema nostrano, che vanta per lo più il talento degli attori: lungi dall’essere un passpartou commerciale, il racconto trasposto sul grande schermo, espone le dinamiche di una storia realmente accaduta. Ambientato tra Ancona e Osimo, il film narra- per mezzo di un’ottima sceneggiatura (tra primissimi piani, inquadrature strette e dettagli), di Maria Adele(Barbara Bobulovà) , una diciassettenne rapita da una dimensione che incanta e seduce , ma che a volte, inganna: quella degli scacchi. Alle partite , Maria Adele dedica tutto il suo tempo : sarà proprio in queste occasioni che conoscerà Emilio (Ettore Bassi), giovane giornalista sportivo ( o almeno, è così che si presenta a lei ), ma che si rivelerà essere al centro di insospettabili indagini sulla figura di Sterlizia (Toni Bertorelli), maestro della ragazza quando era in giovane età e sospettato di pedofilia. Un giorno Maria Adele, riordinando le cose di sua madre, scopre una lettera scritta dal padre , che rivela alla moglie, l’intenzione di adottare un bambino : a questo punto, si insinua nella mente della ragazza , il sospetto di non essere realmente figlia di coloro che ha sempre pensato come i suoi genitori. Chiede così aiuto ad Emilio, perché a questo punto, è per lei fondamentale conoscere la verità. Emilio però si ritrae , soprattutto all’inizio, mentre colui che l’ha guidata nell’arte del gioco degli scacchi, le farà un’interessante proposta : giocare la partita della verità. L’uomo infatti, intimorito dal giudizio di Maria Adele , propone il silenzio in cambio di informazioni riguardanti i veri genitori della ragazza...

Al di là di una sceneggiatura che ben ritrae attraverso scorci di una semplicità genuina la realtà marchigiana di quel periodo storico, la trama inizialmente si rivela poco seduttiva: il genio della protagonista non è sufficiente a coinvolgere chi guarda, sebbene il personaggio sia ben caratterizzato nel suo giustificato tormento e nonostante la straordinaria performance di Barbara Bobulova. Ciò che conquista lo stesso svolgimento degli eventi, che conquista dando ritmo e direzionando lo spettatore verso un epilogo sorprendente.

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