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LA VITA SESSUALE DEI BELGI

di Simona Balduzzi



Titolo originale: La vie sequele des belges 1950-1978

Paese: Belgio Genere: commedia Durata: 90 min. Regia: Jan Bucquoy Sceneggiatura: Jan Bucquoy Produzione: Transatlantic Film Fotografia: Michael Baudour Montaggio: Matyas Verres Musiche: Francis De Smet Scenografia: Nathalie Andre’ , Nicole Lenoir Costumi : Sabina Kumeling, Marianne Roose, Mariska Clerebaut Cast: Jean-Henri Compere, Noe’ Francq, Isabelle Legros, Sophie Schneider, Jacques Druaux, Sacha Jacques, Boris Bucquoy, Pascale Binnert, Michele Shor, Stefan Lernous, Georgette Stulens, Raymond Vandersmissen, Kathleen Joye, Valerie Vannitsen, Moreno Boriani, Marie-Jo Delhaye, Noel Godin



Con 1 premio vinto a Premio Cavens (miglior film belga del 1994), 1 nomination pardo d’oro al Locarno Festival ed 1 collocazione a Sezione Orizzonte Europa a Torino Film Festival, “La vita sessuale dei belgi” (1994) e’ la pellicola diretta dal regista e fumettista belga Jan Bucquoy, noto per il suo tratto anticonformista e provocatorio ; il film fu definito all’epoca dal critico cinematografico britannico Barry Norman ‘uno dei migliori film che aveva visto di recente’. Con questo, che e’ il suo primo lungometraggio, il cineasta porta in scena quella che di fatto e’ una satira nei confronti degli stereotipi belgi di quegli anni, accompagnato dal sequel “Camping Cosmos” (1996) ed al quale seguira’ “La Derniere tentatoion des Belges” ( 2021) che chiuderà’ la trilogia, dopo anni di silenzio che seguono gli altri suoi lavori : "La Jouissances des Hystériques" (2000), "Vrijdag Visdag" (2000), "La Vie Politique des Belges" (2002), La Société du Spectacle et Ses Commentaires' (2003), Les Vacances de Noël' (2005) e "L'Art du Couple" (2009). A discapito del titolo, il film Bucquoy utilizza la sessualita’ come strumento di libera espressione : e’ palese il richiamo tra il protagonista ed il personalissimo tratto anticapitalista, anticonformista e antimonarchico del regista . Attraverso i dialoghi strategici e misurati, il cineasta pone lo sguardo piuttosto su come si possano vivere traumi ed eventi della vita, adottando ,al contrario di un riscatto vendicativo, un ironico e potente ‘laissez faire’.


Trama Jan (Jean-Henri Compere) spera di diventare uno scrittore di successo nella ingarbugliata Bruxelles degli anni’60 . Narrando delle prime inaspettate esperienze sessuali, si fa un’idea del suo desiderio sessuale ;, che successivamente manderà’ a monte il suo matrimonio. Certo di aver bisogno di amore, si convince infine del suo bisogno piu’ profondo: quello della sua liberta’.

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