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Latitanti arrestati nel mondo

BILANCIO 2019/SONO 1,595 LE PERSONE CATTURATE DAL SERVIZIO SCIP

di Chiara Acampora



ROMA. Da Cesare Battisti, bloccato all’inizio dell’anno in Bolivia, ai ‘Bonnie & Clyde italiani’ fermati in Thailandia con l’accusa di aver truffato star del cinema tra cui George Clooney, a una donna di camorra rintracciata ad agosto in Portogallo. Sono 1.595 i latitanti arrestati quest’anno dal Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (SCIP). Un lungo elenco che comprende 747 latitanti “attivi”, ossia ricercati dalle autorità giudiziarie italiane e rintracciati in 42 Paesi del mondo e 848 “passivi”, ricercati dalle autorità straniere e catturati in Italia. Tra di loro 61 appartenevano ad associazioni criminali mafiose con in testa camorra, mafia etnica e a seguire ‘ndrangheta, Cosa nostra e mafie pugliesi: 29 milioni di euro è il valore dei beni sequestrati in 12 Paesi. A tracciare il bilancio dell’attività dello Scip è stato il direttore centrale della Polizia Criminale Vittorio Rizzi sottolineando che la cooperazione internazionale di polizia svolge “un’attività senza una propria uniforme”, ma che indossa “tutte le divise di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza impegnate a contrastare la minaccia criminale oltre i confini nazionali”. Quasi il 60% dei latitanti attivi sono stati rintracciati in 5 Paesi europei (Romania, Spagna, Germania Francia e Regno Unito) mentre il 50% dei latitanti in Italia erano ricercati da 7 autorità giudiziarie europee. “Sono numeri importanti- ha sottolineato Rizzi - resi possibili dalla rete di cooperazione internazionale di polizia” che può contare per l’Italia su 67 tra dirigenti, funzionari e operatori appartamenti alle tre forze di polizia dislocati in 44 Paesi, che saliranno a 46 nel 2020. Risultati che presuppongono, da un punto di vista operativo, performance tecnologiche sempre più veloci e automatizzate che mettano in connessione in tempo reale i data-base nazionali e internazionali a disposizione delle forze di polizia. Nel 2019 - è stato reso noto - si è registrata una media di 40 milioni di interrogazioni al mese effettuate sulle varie piattaforme e un incremento del 6,5% dei messaggi scambiati dalla Sala operativa in- ternazionale dello SCIP rispetto al 2018. Il vice capo della polizia ha anche affrontato il tema della criminalità organizzata. “La ‘ndrangheta si sta stabilendo in diversi Paesi dove trova una legislazione non attrezzata e mercati che offrono grosse possibilità di sviluppo”, ha detto Rizzi. “Il nostro progetto è sviluppare la consapevolezza della minaccia mafiosa nel mondo - ha aggiunto -. Per il 2020 il nostro obiettivo è lanciare un attacco globale alla Ndrangheta”, ha concluso, spiegando che l’Italia è pronta a investire 4,5 milioni in tre anni in un progetto ad hoc .

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