“Le sentenze si rispettano”
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
CAOS M5S/GRILLO FRENA CONTE: ORA TUTTI ZITTI. E L’EX PREMIER NON VA DA VESPA

di Paolo Cappelleri
ROMA. Adesso tocca a Beppe Grillo. L’orologio biologico del M5s torna indietro di sette mesi dopo la decisione del Tribunale di Napoli che ha sospeso le modifiche allo statuto e l’elezione di Giuseppe Conte alla presidenza. “A seguito dell’Ordinanza del Tribunale di Napoli, ha acquisito reviviscenza lo Statuto approvato il 10 febbraio 2021. Le sentenze si rispettano. La situazione, non possiamo negarlo, è molto complicata”, è il messaggio lanciato di primo mattino dal garante del Movimento che, in attesa di nuove mosse, ha invitato “tutti a rimanere in silenzio e a non assumere iniziative azzardate prima che ci sia condivisione sulla strada da seguire”. Il primo effetto è stato che Conte ha annullato la sua partecipazione alla puntata di Porta a porta prevista in serata. Da dove riparte ora il M5s è una domanda imbarazzante per i più, dopo l’ennesimo sbandamento arrivato con la sentenza che ha rilevato un vizio nell’esclusione degli iscritti con meno di sei mesi dalla votazione dello statuto, a inizio agosto. “Siamo in balia degli eventi”, allargava le braccia in mattinata un deputato considerato vicino a Luigi Di Maio. E anche l’assemblea dei 5 Stelle alla Camera, convocata nel tardo pomeriggio con all’ordine del giorno “riflessioni politiche”, è stata breve e senza sussulti, con il capogruppo Davide Crippa che avrebbe chiuso i lavori riprendendo le parole di Grillo. È il momento dell’attesa. “In questo momento non si possono prendere decisioni avventate”, come ha messo in chiaro il cofondatore dei 5S, annunciando che promuoverà “un momento di confronto anche con Giuseppe Conte”. Lo chiedono in tanti nel M5s, perché la gestione della partita per il Quirinale ha lasciato non poche scorie, facendo emergere chiaramente il dualismo fra Conte e Di Maio, e facendo aumentare il volume delle voci di scissione. Se l’intenzione di Grillo è frenare queste spinte, gli effetti. sono tutti da vedere. Intanto in questo day after è stato rispettato il mandato del silenzio. Il ministro degli Esteri in Senato non ha risposto alle domande dei giornalisti. “L’unico che poteva parlare ha parlato, e ha detto state fermi - è il ragionamento di una deputata -. Il comunicato del M5s di ieri non è in linea con la sentenza di Napoli”. Chi la vede così ritiene altamente probabile che resti lettera morta l’idea, annunciata lunedì a caldo da Conte, di rimettere ai voti (anche degli iscritti da meno di sei mesi) lo statuto, anche con le modifiche necessarie dopo la bocciatura di dicembre da parte della Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici. Il “bagno di democrazia” in risposta alla sspensione, lo ha definito premier, convinto che la sua leadership “non dipende dalle carte bollate”, come ha detto ieri. Oggi ha trascorso il pomeriggio a casa, analizzando tutti i risvolti di questa intricata situazione, sia sotto il profilo politico sia sotto quello legale. Ha incontrato anche la capogruppo del M5s al Senato, Mariolina Castellone. “Vediamo di fare tutte le valutazioni - ha tagliato corto al termine la senatrice -. Stiamo facendo un grande lavoro e dobbiamo andare avanti rimettendo al centro i temi”. Circa un’ora di faccia a faccia per capire quali prospettive si delineano. Non trova conferma la notizia di un confronto già avvenuto fra Conte e Grillo, e fra i 5 Stelle è insistente la voce che il garante a breve possa tornare a Roma. Una delle ipotesi è che Grillo, a fronte dell’azzeramento delle cariche, indichi come primo passaggio la nomina del comitato di garanzia, composto da 3 membri eletti mediante consultazione in Rete, fra una rosa di almeno 6 nomi proposti dallo stesso garante. Secondo il vecchio statuto, infatti, in assenza del capo politico (figura che era appunto stata sostituita dal presidente del Movimento) il membro più anziano del comitato di garanzia ne assume temporaneamente le veci, e chi lo presiede può convocare l’assemblea determinandone le modalità di svolgimento e votazione.
















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