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Libano: alta tensione dopo la morte di migranti a Tripoli

Politici sotto accusa, 'responsabili del fallimento del Paese'



BEIRUT, 26 APR - A sole tre settimane dalle attese elezioni legislative del 15 maggio, rimane alta la tensione in Libano dopo che almeno sei persone sono morte nel naufragio, nella notte tra sabato e domenica scorsi, di un barcone di migranti speronato, secondo i sopravvissuti, da una motovedetta dell'esercito libanese a largo del porto di Tripoli. Le ricerche dei dispersi continuano per mare e lungo la riva, mentre nelle ultime ore si sono celebrati a Tripoli, in un clima di cordoglio e rabbia, i funerali delle sei vittime. In precedenza, fonti locali avevano riferito della morte di nove persone. Tra i corpi rinvenuti c'è quello di una bimba di 18 mesi e quello una donna, madre di tre figli i cui corpi sono ancora dispersi. L'agenzia di notizie governativa Nna riporta il comunicato dell'esercito libanese, secondo cui il presunto scafista è stato arrestato. Per l'esercito, la tragedia è stata causata dal maltempo e dal sovraccarico di persone a bordo dell'imbarcazione. Testimonianze dei sopravvissuti affermano invece che il barcone è stato speronato appositamente dai militari. Da ieri sono in corso a Tripoli, Beirut e Sidone dei sit-in di manifestanti che hanno espresso la loro rabbia nei confronti della classe politica dirigente, accusata di essere responsabile del collasso finanziario che sta spingendo molti libanesi a tentare la fuga per il mare. Il Libano è in default dal marzo del 2020. La crisi finanziaria si è palesata nell'autunno del 2019, prima dell'avvento della pandemia. L'Onu afferma che più dell'80% della popolazione residente in Libano vive in povertà. Sui social media si è scatenata una campagna contro il premier Najib Miqati, miliardario originario proprio di Tripoli. Immagini del suo yacht attraccato nel porto francese di Nizza sono state accostate a foto della tragedia dei migranti libanesi consumatasi nel fine settimana. Il ministro dell'Energia Walid Fayyad, avvistato domenica sera in un bar nel centro di Beirut, mentre era visibilmente ubriaco, è stato avvicinato da alcune persone che lo hanno insultato e spintonato. La scena è stata ripresa con telefoni cellulari e diffusa via Internet.

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