Lotta ai paradisi fiscali
- direzione167
- 5 giu 2022
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BRUXELLES. Se sul fronte governance l’Ue è ancora divisa, sul fisco invece procede compatta. L’Ecofin ha aggiunto alla lista delle giurisdizioni non cooperative, ovvero i paradisi fiscali, le Cayman, Palau, Panama e le Seychelles. L’introduzione delle Cayman, territori d’oltremare britannico, è visto da molti analisti come una conseguenza diretta della Brexit. La blacklist Ue ora comprende dodici Paesi.Ma c’è chi, all’interno dell’Ue, solleva il problema dei paradisi in Europa, in particolare di quelli che attirano le imprese con la loro tassazione vantaggiosa.Il commissario Paolo Gentiloni spiega che è stato il ministro danese, durante l’Ecofin, a porre la questione. Ma per ora, ricorda, “stiamo lavorando con l’Ocse e con il G20 per una soluzione di tassazione minima che valga per tutti i Paesi”.Ma se non andasse in porto, “il problema di avere una tassazione minima a livello europeo si riproporrà”. Intanto, preso atto, dopo le ultime previsioni economiche, che la crescita in Europa rallenta, l’Unione moltiplica gli sforzi per evitare che si riaffacci lo spettro della recessione.In questo senso vanno tutte le iniziative che rientrano sotto il cappello della governance economica: dalla revisione del Patto di Stabilità, alla creazione di uno strumento per la convergenza e la competitività.Alcuni, come la Francia, parlano chiaro: servono “soldi sul tavolo” per sostenere gli investimenti verdi, oppure più flessibilità. Dopo due giorni diconfronti all’Eurogruppo e all’Ecofin, cominciano ad emergere le prime posizioni chiare su un tema controverso come la revisione dei vincoli di bilancio. La revisione del Patto di Stabilità “è importante che dia flessibilità agli Stati che investono nella transizione energetica, nell’energia verde.La flessibilità sugli investimenti verdi è quello che la Francia sostiene e quello che ho proposto all’Eurogruppo”, ha detto il ministro dell’economia francese Bruno Le Maire. Il ministro vede un cambiamento in atto: “Per la prima volta gli Stati euro hanno detto di esser pronti ad usare l’orientamento di bilancio per combattere il rallentamento, qualora diventi più pronunciato”.La Francia “va oltre, e diciamo che bisogna mettere soldi sul tavolo e per finanziare l’energia verde, e se questo non si può fare rapidamente bisogna dare flessibilità, perché solo questo darà alla Ue la possibilità di diventare la prima economia a emissioni zero”, ha aggiunto.Parlando alla conferenza interparlamentare sulla governance del Semestre europeo, il commissario Paolo Gentiloni ha spiegato che la revisione del Patto di Stabilità “non è pro o contro conti pubblici solidi ma guarda alla loro composizione, non per rompere le regole ma per adattarle alle sfide che affrontiamo”.Del resto, anche Francoforte insiste con il pressing sui Governi: la Bce è stata “all’altezza delle sfide”, ma la politica monetaria è stata affiancata in misura insufficiente dalle politiche di bilancio”, ha detto Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della Bce. Le politiche nazionali per rilanciare la crescita, aggiunge, sono anche le uniche in grado di “recidere il legame tra banche e debiti sovrani”.
















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