top of page

Lula, condanna sale a 17 anni

BRASILE/CORRUZIONE, SENTENZA PIÙ PESANTE IN APPELLO PER L’EX PRESIDENTE. LUI: SONO INNOCENTE



SAN PAOLO. Nuova dura sconfitta per Luiz Inacio Lula da Silva, che ha visto la sua seconda condanna per corruzione confermata da un tribunale di secondo grado, questa volta nel caso cosiddetto di Atibaia. I tre magistrati del Tribunale Federale Regionale di Porto Alegre non solo hanno mantenuto la sentenza inflittagli in primo grado a Curitiba - il cuore dell'operazione anticorruzione Lava Jato - ma hanno anche indurito la pena imposta all'ex presidente brasiliano, portandola da 12 a 17 anni di carcere. L'ultimo dei magistrati a di- chiarare il suo voto, Carlos Eduardo Thompson Flores Lenz, ha parlato di "una rete di corruzione in azione ai danni della Petrobras, nella quale era implicato l'ex presidente". Lula è accusato di aver ricevuto in dono, da parte di varie aziende edilizie, l'uso di una residenza nella località di Atibaia, nell'entroterra dello Stato di San Paolo, come compenso per il trat- tamento preferenziale dato alle società da parte del suo governo, soprattutto per quanto ri- guardava i lavori pubblici appaltati dalla società petrolifera statale. Il caso è del tutto simile a quello noto come "il triplex di Guarujà" nel quale Lula è accusato, anche qui, di aver ricevuto un appartamento di lusso in una località turistica come ricompensa per vantaggi concessi alle stesse aziende edilizie. Anche in quel processo, la condanna di primo grado era stata confermata in appello dallo stesso Tribunale federale regionale nell'aprile del 2018, per cui Lula ha passato 580 giorni in carcere, prima di essere scarcerato lo scorso 8 novembre, dopo che il Supremo Tribunale Federale (Stf) ha stabilito che le condanne penali devono diventare esecutive solo dopo che siano esauriti tutti i ricorsi possibili davanti al Supremo Tribunale di Giustizia (Stj) e allo stesso Stf. L'ex presidente, da parte sua, proclama la sua innocenza, insiste di non essere mai stato proprietario né del terreno di Atibaia né del triplex di Gua- rujà, e denuncia di essere vittima di una persecuzione politica orchestrata da Sergio Moro - l'ex magistrato simbolo della Lava Jato diventato poi ministro di Jair Bolsonaro - per rendere impossibile la sua candidatura alle elezioni dell'anno scorso. L'ultima scommessa giudiziaria del "presidente operaio" si gioca ora al Supremo Tribunale Federale, che deve decidere sul ricorso presentato dai suoi avvocati per annullare i due processi nei quali è stato condanna- to appunto per la presunta parzialità politica di Moro. "Sono stato condannato da chi non poteva giudicarmi, un ex magistrato che ha agito fuori dalla legge e ha mentito al Paese e ai tribunali, finché non ha svelato i suoi obiettivi politici!", ha tuonato Lula la settimana scorsa al congresso del suo Partito dei Lavoratori.

Comments


bottom of page