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Madia: stop correnti? Ci sono

SCINTILLESULCAPOGRUPPO.SERRACCHIANIFAVORITA.NAZARENO:PARTITO LACERATO


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ROMA. Nel Pd continua la guerra per la nuova capogruppo alla Camera. Col passare delle ore i toni si sono fatti un po’ meno bellicosi, ma un accordo non appare all’orizzonte. Salvo soprese, i parlamentari andranno alla conta. Debora Serracchiani è data per favorita, ma l’altra candidata, Marianna Madia, ha scritto lettere di fuoco parlando di “cooptazione mascherata”. Ieri qualche esponente Pd ha provato a fare da pontiere, senza che siano stati fatti grossi passi avanti. Al massimo, c’è stata una frase sibillina di Madia che, rispondendo a una lettera di Barbara Pollastrini, ha scritto: “Le sue sapienti parole mi portano a ulteriori riflessioni”. Le accuse di Madia sono rivolte in prima battuta al capogruppo Graziano Delrio, che non avrebbe fatto “da arbitro” ma da “attivo promotore di una delle due candidate”. Una ricostruzione che Delrio ha respinto con forza: “Certe parole mi feriscono oltremodo perché non corrispondono alla realtà”. Ma anche Debora Serracchiani si è sentita presa di mira, tanto che oggi Madia ha precisato: “Vorrei solo dire a Debora che mai ho parlato di mancanza di autonomia”. Dal Nazareno non ci sono stati interventi diretti, c’è il rispetto dell’autonomia del gruppo, anche se l’auspicio sarebbe quello di far restare il confronto sui binari della correttezza, per non offrire al Paese l’immagine di un partito ancora lacerato da guerre interne poco comprensibili. Valeva per gli uomini, vale per le donne, è il ragionamento, specie mentre migliaia di circoli sono mobilitati per la consultazione sui 21 punti del programma di Letta. Secondo i conti che circolano fra i parlamentari, Serracchiani sarebbe appoggiata da Fianco a Fianco (l’area vicina a Maurizio Martina), Base Riformista (gli ex renziani) e AreaDem (i franceschiniani), e Madia dai Giovani Turchi e dall’area Orlando. Una divisione per “squadre” su cui ha polemizzato la deputata Susanna Cenni, della segreteria nazionale Pd: “Marianna Madia e Serracchiani - ha scritto su Twitter - proviamo ad azzerare i giochi correntizi e maschili e discutiamo di questo?”. La risposta della Madia è stata immediata: “Io ci sono”. Che è la stessa frase che usò Enrico Letta per ufficializzare la sua candidatura alla guida del Pd. La presidente del Pd, Valentina Cuppi, ha provato a smorzare. “Sono certa che le deputate e i deputati del Pd sapranno scegliere per il meglio - ha detto - e che le donne in particolare sapranno confrontarsi serenamente e battersi affinché non prevalga alcuna logica correntizia, che con fermezza abbiamo affermato di voler combattere come donne democratiche, insieme”. Non è entrato nelle dinamiche del partito, il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini che, intervistato a “In mezz’ora in più” ha messo sul tavolo altre priorità: “Quando ci sarà il congresso parleremo di congresso del PD - ha detto -. Ora interessano il piano vaccinale, la lotta alla pandemia, il Recovery Plan, quando riaprire le attività e quando i figli torneranno a scuola. Parlare di congresso è da marziani e l’ho già detto in un momento non sospetto. Quando la gente mi ferma per strada mi chiede quando finirà questa situazione, nessuno mi chiede quando ci sarà congresso del Pd. C’è un segretario, Enrico Letta e dobbiamo dargli una mano per risolvere i problemi degli italiani”.

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