Mafia a Matera: bomba sull’auto del consigliere Pd
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Esplosione nella notte: Cifarelli: “Sono sconcertato”

MATERA. Il botto della bomba carta che, ieri, a Matera, ben prima dell'alba, ha dan- neggiato l'auto di Roberto Cifarelli - capo-gruppo del Pd nel consiglio regionale della Basilicata, nella passata legislatura assessore alle attività produttive - ha un significato preciso: l'anno d'oro 2019, quando la città dei Sassi è stata Capitale Europea della Cultura, è davvero finito.L'attentato all'auto di Cifarelli, infatti, è il secondo dall'inizio del 2020 che abbia riguardato uomini politici materani con un "rilievo" che va oltre la città: a metà gennaio, due pneumatici della vettura di Sal- vatore Adduce (Pd) - capogruppo dem in consiglio comunale, presidente dell'Anci di Basilicata e della Fondazione Matera- Basilicata 2019, con un passato da sinda- co di Matera dal 2010 al 2015 e da parlamentare - erano stati squarciati. Una cosa hanno in comune i due fatti: nel 2020, a Matera si voterà per eleggere sindaco e consiglio comunale. Cioè l'impressione, il sospetto, è che la criminalità, passata l'euforia (più che giustificata per Matera, che ha conquistato e occupato meritatamente la scena internazionale) del 2019, sia tornata per dire la sua, per ribadire la sua "presenza".Del resto, la presenza della criminalità nel Metapontino, in provincia di Matera, è reale, "certificata" di recente anche da una visita della Commissione parlamentare antimafia. Di sicuro, i due episodi avvenuti a Matera fanno parte dello stesso filone di indagine da parte della Polizia, visto che ieri Cifarelli è andato in questura per denunciare l'attentato.L'auto è stata rimossa e trasportata in un deposito: gli agenti della polizia scientifica, che avevano già cominciato alcuni rilievi nel parcheggio dove l'auto era stata lasciata lunedì, li continueranno lì. Tutto è cominciato quando Cifarelli e la moglie sono stati svegliati - come altre persone - dalla deflagrazione: si sono affacciati ma, ha raccontato lo stesso consigliere regionale, non hanno compreso subito ciò che era successo.Quando è sceso in strada, però, Cifarelli ha capito. Qualcuno ha rotto uno dei finestrini posteriori dell'auto (un suv usato) e ha gettato sul sedile una bomba carta. L'esplosione ha divelto il parabrezza e fatto altri danni, in particolare all'interno dell'abitacolo.Un pario di ore dopo, Cifarelli era già in questura a denunciare tutto.Quando è uscito ha trovato già diverse manifestazioni di solidarietà e i giornalisti, con i quali è stato chiaro: "Sono sconcertato e preoccupato per un fatto che ha scosso profondamente non soltanto me - ha detto - ma non trovo le ragioni per un fatto come questo. È stato un fulmine a ciel sereno, perché non ho mai ricevuto minacce di alcun tipo". In tanti sono inter- venuti per condannare l'attentato ed esprimere la solidarietà a Cifarelli e l'auspicio che le indagini portino all'individuazione dei responsabili. È intervenuto il Ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, che ha parlato di "intimidazione vigliacca".Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha subito telefonato a Cifarelli, che ha ricevuto la solidarietà anche del presidente del consiglio regionale, Carmine Cicala, della giunta regionale e di tanti consiglieri.Presa di posizione anche da parte dei Sottosegretari alla Difesa, Giulio Calvisi, e alla Infrastrutture, Salvatore Margiotta; così come hanno fatto il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, e Dario Stefàno, commissario del Pd lucano, oltre all'Anci e ai sindacati. Per tutti, "ferma condanna", vicinanza a Cifarelli e auspicio di buon esito per le indagini della Polizia.
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