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Mafia: maxi confisca da 100 mln a Ferdico,'re' dei detersivi



PALERMO, 14 APR - Secondo le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, l'imprenditore avrebbe utilizzato, nella gestione della sua attività di commercializzazione di detersivi, anche risorse finanziarie di Claudio Lo Piccolo, figlio del boss Salvatore, e di altri esponenti del mandamento di San Lorenzo. L'imprenditore sarebbe stato, inoltre, il titolare di immobili ad uso commerciale, che in realtà sarebbero appartenuti alla famiglia mafiosa di Carini e avrebbe immesso nelle proprie società 400 milioni di lire riconducibili alla famiglia dell'Acquasanta. Infine sarebbe stato, fin dagli albori della sua iniziativa imprenditoriale, "a disposizione" di "Cosa Nostra", garantendo ritorni economici e assunzioni a familiari di uomini d'onore. Avrebbe creato il suo successo imprenditoriale grazie ai suoi rapporti con le articolazioni territoriali della mafia, espandendosi economicamente nei territori da esse controllate. Inoltre, all'atto dell'arresto di Provenzano e dei Lo Piccolo furono trovati dei "pizzini" il cui contenuto avrebbe avvalorato la contiguità di Ferdico con la mafia, a cui garantiva posti di lavoro e corrispondeva periodicamente ingenti somme di denaro a titolo di ripartizione degli utili. Gli approfondimenti economico-patrimoniali hanno fatto emergere, a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, l'immissione di capitali nelle aziende da parte del proposto e dei suoi familiari per valori sproporzionati rispetto alle loro capacità reddituali dichiarate e uno sviluppo imprenditoriale significativo proprio nelle aree territoriali di riferimento delle famiglie mafiose ritenute "vicine". Nel 2012 la sezione misure di prevenzione, facendo proprie le ricostruzioni effettuate dai finanzieri, ritenne ricorrenti gli elementi per considerare l'imprenditore soggetto socialmente pericoloso in quanto appartenente, anche se non partecipe, al sodalizio mafioso in ragione delle molteplici e radicate relazioni con esponenti di vertice dell'organizzazione e, per questo, dispose il sequestro dell'intero patrimonio riconducibile al proposto. Sono state confiscate quote societarie di 6 imprese operanti nel settore della grande distribuzione di detersivi, proprietarie di 4 complessi immobiliari a destinazione commerciale (ipermercati) e industriale (centro distribuzione merci), con sedi a Palermo e Carini. Quattro conti correnti, 13 terreni; 16 appartamenti a Palermo; 2 ville di lusso in località Tommaso Natale e Sferracavallo, per un valore complessivo attualmente stimato in oltre 100 milioni di euro.

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