Maxiblitz di polizia a Foggia
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
ARRIVATI RINFORZI DAL VIMINALE. LAMORGESE: “MASSIMO IMPEGNO DELLO STATO”
di Tatiana Bellizzi

FOGGIA.Avrebbero preteso 100mila euro da un imprenditore edile, e altri cinquemila da un commerciante, i tre foggiani fermati dagli agenti della squadra mobile nel corso di una maxioperazione alla quale hanno partecipato anche i carabinieri e la Guardia di finanza, impegnati in una serie di “perquisizioni mirate” in città dove ieri sono arrivati i rinforzi mandati dal Viminale con l’impegno della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per un “contrasto senza sosta” e “controlli a tappeto” contro la morsa del crimine organizzato. Si tratta di un contingente straordinario di 91 uomini, che va’ ad affiancarsi ad altri 71 colleghi già inviati in precedenza ed operativi. E’ ricercato anche un cittadino rumeno, irreperibile perché all’estero. I tre arrestati ieri, accusati di tentata estorsione, sarebbero legati al clan Moretti-Pellegrino-Lanza appartenente alla ‘Società foggiana’, la mafia locale. “L’arrivo a Foggia di nuovi operatori di polizia, come promesso dopo i recenti gravi episodi di recrude- scenza criminale, dimostra la massima attenzione e l’impegno dello Stato per contrastare con forza e determinazione l’aggressione da parte delle organizzazioni criminali locali. L’incremento di personale - ha detto Lamorgese - consentirà di intensificare l’azione di prevenzione sul territorio, da affiancare alla intensa attività di indagine già in corso da parte della magistratura”. Il primo episodio di racket, ai danni di un imprenditore edile, risale a novembre: dopo aver ricevuto la richiesta di 100mila euro, la vittima ha deciso di denunciare l’estorsione alla polizia. E’ invece di qualche giorno fa la richiesta di denaro fatta a un commerciante. Quest’ultimo, già vittima in passato del racket, ha confermato agli inquirenti di aver ricevuto una richiesta estorsiva. Questi episodi non sarebbero legati alle dieci intimidazioni compiute dall’inizio dell’anno in Capitanata per una escalation criminale che non si arresta. A farne le spese ieri notte è stata la sede della Camera del lavoro della Cgil di Cerignola (Foggia) impegnata in prima linea contro il caporalato che sfrutta i migranti, distrutta e derubata da ignoti che hanno danneggiato anche la stanza in cui è ospitata l’associazione antimafia Libera. Per gli inquirenti, gli attentati a Foggia e nella provincia sono un chiaro segnale delle “difficoltà economiche” della criminalità. A sottolinearlo è il procurare capo di Bari, Giuseppe Volpe, che insieme alla procura ordinaria di Foggia ha diretto le indagini. “Manca il denaro sufficiente per mantenere le famiglie dei detenuti e sostenere le spese legali”, ha evidenziato. Nel corso della maxi operazione, i carabinieri hanno sequestrato a casa di un pregiudicato nel rione Candelaro 19mila euro in contanti: l’uomo aveva anche un’agenda dove erano annotati nomi dei ‘creditori’ accanto ai quali c’erano le cifre dovute da ognuno. Si indaga per capire se si tratti di richieste estorsive o denaro dovuto per debiti di droga. I militari della Guardia di finanza hanno inoltre scovato una telecamera nascosta tra le cassette della posta nel palazzo popolare ex Onpi, alla periferia della città: serviva a segnalare l’arrivo delle forze di polizia. Sequestrati anche due fucili e cinquemila litri di carburante a Orta Nova (Foggia): qui nei giorni scorsi è stata fatta esplodere una bomba davanti al negozio della sorella del presidente del Consiglio comunale, Paolo Borea, al quale è stata incendiata l’auto.
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