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Mezzo riposo per Trump

FLORIDA/IL PRESIDENTE È A MAR-A-LAGO, LA BATTAGLIA SULL’IMPEACHMENT CONTINUA


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NEW YORK. Donald Trump si rilassa a Mar-a-Lago. Ma la battaglia sull’impeachment continua, anche se a distanza. La speaker della Camera Nancy Pelosi tiene il punto: non presenterà gli articoli per la messa in stato di accusa del presidente fino a quando il Senato non assicurerà un processo corretto e giusto. Il leader della maggioranza in Senato, il repubblicano Mitch McConnell, la liquida parlando di una “farsa” in quanto l’impeachment è un “esercizio politico”. Poi però non esclude che durante il processo possano essere chiamati testimoni, chiesti a gran voce dai democratici. L’impasse comunque resta e al momento non si intravede una soluzione in una Washington vuota per le festività. I contatti comunque proseguono dietro le quinte nel tentativo di sbloccare la situazione e, per i repubblicani, con l’obiettivo di risolvere la pratica il prima possibile. Trump assiste dalla Florida alla bagarre politica. E lo fa senza risparmiare critiche via Twitter ai democratici, e guardando alle elezioni del 2020. Il suo primo comizio dell’anno è in calendario il 9 gennaio in Ohio, e potrebbe coincidere con l’avvio del processo in Senato per il suo impeachment se sarà trovato un accordo su come procedere. Per il ty-coon si tratta di un appuntamento importante: dopo essere stato considerato per anni uno swing state, l’Ohio di recente si è rivelato repubblicano regalando a Trump una vittoria di otto punti nel 2016 su Hillary Clinton. Una vittoria anche nel 2020 sarebbe cruciale per la marcia alla Casa Bianca del presidente. In attesa di tornare a rivolgersi ai suoi sostenitori, Trump per ora si gode la Florida e la Casa Bianca d’inverno.

La pausa delle feste consente al presidente di godersi un contesto familiare fatto di partite a golf e amici, famiglia ma anche feste, come quella ispirata allo Studio 54 di New York, il locale ora chiuso ma che il tycoon frequentava da giovane. Scendono intanto in campo a sostegno di Trump 200 leader evangelici respingendo seccamente l’editoriale di Christianity Today, il magazine evangelico che ha chiesto l’impeachment e la rimozione del presidente.

Un editoriale - si legge in una lettera firmata dai 200 leader e indirizzata a Timothy Dalrymple, il presidente di Christianity Today - che “mette in dubbio in modo offensivo l’integrità spirituale di decine di milioni di credenti che prendono seriamente i loro obblighi civici e morali”

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