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Migranti, 120 alla deriva

DUE ONG SALVANO 229 NAUFRAGHI, NUOVO SOS NELLA ZONA SAR DI MALTA



ROMA. Oltre 350 migranti, tra bimbi piccoli, famiglie e donne incinte, in fuga nel Mediterraneo. Sono 229 i naufraghi, tra cui almeno 32 minori, a bordo delle navi di due diverse ong che li hanno messi in salvo nelle ultime ore. Ma i soccorsi sono senza fine: altre richieste di aiuto sono arrivate ad Alarm Phone, che ha segnalato “più di 120 persone a rischio in due imbarcazioni in pericolo nella zona Sar maltese”. I migranti recuperati in mare dalla Ocean Viking sono 151 e ora la ong è alla ricerca di un porto sicuro dove farli sbarcare. Durante l’ultimo salvataggio - operato da ‘Sos Mediterranee’ al largo delle coste libiche - sono state recuperate in mare 59 persone in fuga dalla Libia e in difficoltà su una barca di legno. Naufraghi che a bordo della nave si sono aggiunti agli altri 92 migranti messi in salvo nelle ore precedenti: tra loro ci sono 32 sono minorenni che viaggiano da soli. Dieci di questi bambini non accompagnati hanno meno di 15 anni, il più giovane è un bimbo di 6 mesi. E tra le sopravvissute ci sono anche quattro donne incinte. Quando sono stati recuperati, i sopravvissuti erano deboli, in ipotermia, sofferenti per il mal di mare e ‘ricoperti’ di carburante. Altre 16 persone sono state invece recuperate dalla Alan Kurdi, la nave della ong Sea Eye: tre persone erano gravemente disidratate e sono state portate all’ospedale di bordo per le cure mediche. Si tratta del secondo salvataggio della ong e per questo adesso a bordo della Sea Eye ci sono in tutto 78 persone. Nei giorni precedenti, dall’inizio del nuovo anno, la Ocean Viking aveva soccorso, sempre al largo della Libia, altri 39 migranti che sono stati poi portati a Pozzallo. Prima ancora altre 42 persone erano state salvate dalla Sea Watch 3 mentre si trovavano su un barcone nella zona di ricerca e soccorso maltese. L’ultimo salvataggio è stato subito commentato dal leader della Lega, Matteo Salvini, che si chiede: “Il governo dei porti aperti intende farli sbarcare in Italia dopo il voto in Emilia-Romagna e Calabria? Intanto li terranno ‘sotto sequestro’ per non perdere altri voti?”. Un invito alla moderazione nei toni sul tema dei migranti è arrivato dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini, per il quale quando si affronta il tema della “società multietnica” e dei migranti, bisogna “passare dalla classificazione all’ascolto della persona”, che deve essere sempre “al centro”, e “dal pregiudizio alla conoscenza” senza mettere “etichette”. Sollecitato dai giornalisti a margine di un incontro, Delpini ha anche detto rivolgendosi ai cronisti: “Se un’opinione si esprime in modo offensivo, non è giusto che venga diffusa. Mentre mi pare legittimo che uno abbia un’idea, è il modo offensivo che non mi pare legittimo e a cui i giornalisti non dovrebbero dare spazio”. Le ultime ore non sono state segnate solo da sbarchi, ma anche da ‘nuovi’ cittadini italiani. A Pesaro, il sindaco Matteo Ricci ha consegnato la Costituzione e la bandiera Italiana a 150 persone residenti a Pesaro e originarie di 21 diversi Paesi che hanno ottenuto la cittadinanza italiana nel 2019 e si sono detti “orgogliosi di essere italiani e pesaresi”. “Pesaro - ha ricordato il sindaco - è stata tra le primissime realtà a dare la cittadinanza onoraria ai figli di immigrati nati nel territorio. Tra i 150 ‘neo-italiani’ il 48% ha acquisito la cittadinanza per residenza, il 17% per matrimonio, il 28% sono minori nati in Italia da genitori naturalizzati, il 6% nati e residenti in Italia che scelgono di diventare cittadini a un anno dal compimento della maggiore età.

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