Migranti alla deriva: aiutateci
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
IL CORONAVIRUS CHIUDE I PORTI ITALIANI. PRONTA LA NAVE QUARANTENA PER LA KURDI

di Domenico Palesse
ROMA. Da cinque giorni l’Italia non è più un posto sicuro per lo sbarco. Il coronavirus chiude i porti italiani (e quelli maltesi) e, inevitabilmente, genera disagi e morte nelle rotte del Mediterraneo Centrale. Sono quattro i barconi in avaria segnalati nei giorni scorsi. Due sono sbarcati tra ieri e oggi in Sicilia - 101 a Pozzallo e 77 a Portopalo - un terzo con 47 a bordo, è stato soccorso dalla nave umanitaria Aita Mari, che ha avuto nel pomeriggio l’ok allo sbarco da Malta; di un altro - carico di circa 55 persone - che dovrebbe essere in zona Sar maltese, Alarm Phone dice di aver perso i contatti da ieri. Sembra, invece, scongiurato al momento il naufragio segnalato domenica dalla ong Sea Watch. La Guardia Costiera italiana ha spiegato che il gommone in avaria era quanto restava di un vecchio incidente, nel quale le persone a bordo erano state tratte in salvo dalle autorità libiche. Informazione poi confermata da Frontex che domenica aveva avvistato un “gommone sgonfio senza motore” anche se “non c’erano segni di persone sulla barca o nelle vicinanze”. “Il centro di coordinamento di Roma - ha detto la portavoce dell’agenzia europea - ha confermato che il natante corrispondeva a quello di un vecchio incidente, nel quale i migranti erano stati soccorsi e il gommone lasciato vuoto alla deriva”. Nell’ultima settimana almeno mille persone sono partite dalle coste libiche. Al momento, dunque, c’è un gommone alla deriva nelle acque del Mediterraneo. “Il tempo sta peggiorando, abbiamo chiamato ancora una volta Malta ma non abbiamo ricevuto risposte. Restiamo in attesa di istruzioni”, uno degli ultimi messaggi lanciati dalla nave che chiedeva anche supporto medico. A bordo del gommone, infatti, ci sarebbe anche una donna incinta con la figlia di sette anni. Strazianti le telefonate giunte ad Alarm Phone, il servizio telefonico dedicato ai migranti in difficoltà. “Aiutateci, per favore, stiamo affondando - il disperato appello della donna -. Sono incinta e non sto bene. Mia figlia di 7 anni è molto malata. Non abbiamo cibo né acqua, non abbiamo nulla”. “Stiamo seguendo le vostre indicazioni ma non vediamo nessuna barca in soccorso - dice un altro migrante -. Siamo in condizioni critiche, non possiamo aspettare ancora, aiutateci per favore”. Immancabile la polemica politica, con Matteo Orfini (Pd) che definisce “inaccettabile” il comportamento del governo. Il parlamentare Pd è anche tra i firmatari di una lettera inviata al premier Conte da alcuni deputati e senatori per chiedere di “intervenire prima che sia troppo tardi”. La Lega, per voce del senatore Stefano Candiani, attacca Conte e Lamorgese e chiede il blocco navale, mentre Forza Italia paventa il “rischio nuovi contagi”. “Mentre gli italiani sono (giustamente) rinchiusi dentro casa da più di un mese per isolare il Coronavirus -tuona la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni -, a Portopalo di Capo Passero (Siracusa) decine di immigrati africani sbarcano e circolano tranquillamente in assembramento”. Il viceministro dell’Interno, Matteo Mauri, replica: “la possibilità di prevedere la quarantena a bordo di navi attrezzate e con supporto medico per chi arriva garantisce il pieno rispetto dei diritti umani, così come permette di gestire in maniera adeguata l’emergenza sanitaria nell’interesse di tutti”. Intanto, è avviata a soluzione la situazione sulla Alan Kurdi in attesa del trasbordo, dopo che domenica il capo della Protezione Civile Angelo Borelli aveva firmato il provvedimento di quarantena in mare, su richiesta della ministra delle infrastrutture Paola De Micheli. I 156 migranti a bordo saranno trasferiti nelle prossime ore sulla nave “Azzurra” della Gnv messa a disposizione ieri dal governatore siciliano, Nello Musumeci. Lì trascorreranno il periodo di quarantena.
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