Mortale la coltellata all’addome
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
OMICIDIO NEL FOGGIANO/L’ESITO DELL’AUTOPSIA. RISCONTRATE ALTRE FERITE SUL CORPO

di Tatiana Bellizzi
FOGGIA. “Una coltellata all’addome che ha causato un’emorragia ed è stata presumibilmente quella mortale”. Così l’avvocato Angelo Salvemini, legale della mamma del bambino di 7 anni coinvolto nell’omicidio del patrigno, sintetizza l’esito dell’autopsia sull’uomo di 38 anni, un pregiudicato di Manfredonia, ucciso lunedì sera in un casolare di campagna nel Foggiano. Dichiarazioni rilasciate dall’avvocato al termine dell’autopsia compiuta ieri pomeriggio durante la quale sul corpo della vittima sono state rilevate altre ferite. “Gli altri segni rilevati anche sulla schiena e sull’addome - sottolinea il legale - non si esclude possano essere compatibili con un incidente stradale che la vittima ha avuto il pomeriggio in cui è stato ucciso con la sua autovettura. Infatti è stato riaccompagnato a casa da un amico”. Stando a quanto riferito dallo stesso legale ci sarebbero delle “convergenze tra le dichiarazioni rese agli inquirenti sia dalla mamma che dal bambino”. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dalla Procura di Foggia e dal Tribunale per i minorenni di Bari. È stata aperta un’inchiesta per omicidio a carico di ignoti sulla quale non trapela alcun particolare. “Sono in corso accertamenti e delle verifiche su ciò che ha dichiarato il minore e quali possono essere a monte le condotte del bambino - ha dichiarato il procuratore minorile di Bari Ferruccio De Salvatore. “Il bambino - prosegue - sarà destinatario di interventi da parte delle Procura dei minorenni, anche con una indagine psicosociale che ci consentirà eventuali interventi. Ora il piccolo ha solo bisogno di silenzio”. Da una prima ricostruzione dell’accaduto resa possibile grazie alle dichiarazioni della mamma rilasciate al proprio legale, l’avvocato Angelo Salvemini, “il 38enne è tornato a casa ubriaco e ha avuto - ricostruisce il legale - una prima discussione con la compagna. A quel punto il figlio della donna, avuto da una precedente relazione, è intervenuto in difesa della donna. Inseguito dal patrigno, si è prima rifugiato in cameretta; poi è corso in cucina e quando è stato raggiunto dall’uomo, il piccolo ha afferrato un coltello e lo ha colpito all’addome”. La mamma ha chiamato il padre della vittima per chiedergli aiuto. Quest’ultimo, in compagnia di un altro figlio, lo ha trasportato al più vicino ospedale. “La vittima non riusciva a parlare. Rantolava e si lamentava per il dolore” - riferisce Michele Arena, avvocato della famiglia del 38enne -. Mentre l’avvocato della donna precisa che “quella sera la mia assistita non è stata picchiata, di fatti non ha riportato alcuna lesione. Sembra che la discussione tra i due adulti fosse appena iniziata quando il bambino si è intromesso”. Nel corso del litigio il piccolo è rimasto ferito al volto e ai denti. È stato necessario il ricovero in ospedale ma già martedì pomeriggio è stato dimesso. Poco dopo aver lasciato il nosocomio è stato ascoltato dai carabinieri in presenza del padre naturale e di uno psicologo. Pare che durante l’interrogatorio e nelle ore precedenti abbia chiesto più volte contezza sullo stato di salute del patrigno. Attualmente il piccolo è a casa della nonna paterna. Alla domanda se ci siano stati eventuali aggressioni in famiglia nei giorni precedenti, l’avvocato Salvemini ha detto di non voler rispondere perché “ci troviamo in una fase molto delicata delle indagini”.
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