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Navalny: mi hai salvato

RUSSIA/UNA LETTERA DELL’OPPOSITORE DI PUTIN ALLA MOGLIE JULIA



di Mattia Bernardo Bagnoli

MOSCA. Dalla lettera d’amore, così Novecento, al post su Instagram, decisamente più contemporaneo. Trattandosi diAlexei Navalny, il principe degli oppositori russi che ha fatto del web il suo regno, la scelta è quasi obbligata. Ma il ‘succo’ resta. “Yulia, mi hai salvato, e lascia che lo mettano nei libri di testo di neuroscienze”, ha scritto Navalny ringraziando la moglie per averlo assistito nella fase più buia del coma. Il post è corredato da una foto della coppia all’ospedale la Charité di Berlino. Ma se da una parte c’è l’amore, dall’altra c’è la lotta politica. Navalny ha infatti chiesto alle forze dell’ordine russe di restituirgli i vestiti sequestrati a Omsk, dato che sono “prove”. Nel corso della giornata c’è stato poi anche lo spazio per un pastrocchio. Ovvero la notizia, diffusa da alcuni media russi, che la Corte Suprema aveva definitivamente chiuso la corsa del partito di Navalny, Russia Futura, al quale era stata negata la registrazione dal ministero della Giustizia poiché c’era già un altro ente politico con quel nome. Ebbene, la Corte ha liquidato proprio il partito ‘omonimo’ a quello di Navalny, su richiesta del ministero stesso. Lo ha chiarito la portavoce di Navalny, Kira Yarmush, sottolineando che quello non era un partito ma “un gruppo di ladri che ha semplicemente rubato il nostro nome”. Lo staff di Navalny fa sapere che non ripresenterà la richiesta alle autorità russe ma aspetterà la sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani, alla quale era stato presentato ricorso. I fronti, d’altra parte, ormai sono fin troppi. Navalny ha sottolineato che i vestiti gli sono stati presi in virtù dei controlli di pre-indagine, che però non può durare “più di 30 giorni”. “Esigo che i miei vestiti siano accuratamente imballati in un sacchetto di plastica e che mi siano restituiti: considerando che nel mio corpo sono state trovate tracce di Novichok, e che è molto probabile che sia stato il contatto per la somministrazione, i miei vestiti sono una prova molto importante”. Detto questo, in una rara menzione alla sua sfera privata, il principe degli oppositori russi ha rivelato che il 26 di agosto scorso lui e Yulia hanno festeggiato il 20esimo anniversario di matrimonio. “Me lo sono perso, ma ora so qualcosa in più sull’amore”, ha scritto Navalny raccontando le ‘fatiche’ di Yulia. “L’avete visto nei film e l’avete letto nei libri: una persona giace in coma e l’altra con il suo amore e le sue costanti cure la riporta in vita. È stato così anche per noi e abbiamo rispettato il canone classico. Ho dormito, e dormito, e dormito. Yulia mi parlava, mi cantava le canzoni, suonava la musica. Non mentirò: non ricordo nulla”, dice Navalny. Che poi però racconta la fase di risveglio. Non “memoria” vera e propria ma “un insieme di sensazioni”. In pratica Yulia lo accudisce ma Alexei non capisce che è la moglie. Non sa proprio chi sia. Però ‘a pelle’ la sua presenza lo rallegra e quando lei non c’è s’incupisce. “Non c’è dubbio che esista una spiegazione scientifica. Tipo che captavo il timbro della voce di mia moglie, il mio cervello rilasciava dopamina e mi sentivo meglio. Ma per quanto la spiegazione scientifica e medica possa sembrare interessante, ora lo so per esperienza: l’amore guarisce e riporta in vita”, conclude Navalny con trasporto. Non a caso ci sono anche i cuoricini alla fine del post.

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