Newsom confermato
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
CALIFORNIA/IL GOVERNATORE SUPERA IL RECALL DIVENTATO TEST PER BIDEN

WASHINGTON. Gavin Newsom resta alla guida della California sino al prossimo anno, garantendo che lo Stato piu’ popoloso e ricco degli Usa (nonchè quinta economia del mondo) continuerà ad essere un laboratorio delle politiche progressiste. E consegnando una vittoria significativa a tutto il partito democratico, a partire da Joe Biden e dalla sua agenda, dopo le imbarazzanti dimissioni a New York di un altro governatore dem di primo piano come Andrew Cuomo per le accuse di molestie sessuali. Il 53/enne Newsom ha sconfitto il tentativo dei suoi detrattori di rimuoverlo con il ‘recall’, un referendum dove due terzi degli elettori hanno detto “no” (63,9% contro 36,1% col 68% delle schede scrutinate). “‘No, non è la sola cosa che è stata espressa alle urne. Voglio concentrami su ciò a cui abbiamo detto sì come Stato: abbiamo detto sì alla scienza, ai vaccini, alla fine di questa pandemia, al diritto di voto senza temere false accuse di frode”, ha commentato a caldo il governatore, che rischiava di mettere fine alla sua carriera politica già al primo mandato. Accuse di brogli come quelle lanciate prima ancora che si aprissero le urne da Donald Trump e da vari repubblicani, seguendo il copione delle ultime presidenziali. Tra loro anche il principale dei suoi 46 avversari, il conduttore radiofonico di destra Larry Elder, definito da Biden “un clone di Trump”. Il 69/enne afroamericano ha tuttavia concesso la vittoria a Newsom: “Riconosciamo di aver perso la battaglia ma vinceremo sicuramente la guerra”, ha promesso, ventilando una sua discesa in campo alle elezioni di Midterm del 2022. I repubblicani avevano lanciato la sfida cavalcando il malcontento per le severe restrizioni anti Covid attuate da Newsom, cresciuto dopo che era stato fotografato in un ristorante di lusso mentre chiedeva ai californiani di stare a casa. Ma sullo sfondo c’era anche il malessere per le tasse troppo alte, i prezzi stellari delle case, la piaga dei senza tetto e in generale per una elite democratica percepita come sprezzante e ipocrita. Così erano riusciti a raccogliere 1,5 milioni di firme per il ‘recall’, un voto per decidere se confermare il governatore o sostituirlo, come era successo 18 anni fa quando il repubblicano Arnold Schwarzenegger conquistò il Golden State. Sono scesi in campo tanti candidati, quasi tutti comparse a volte pittoresche, come il repubblicano John Cox che faceva campagna con un orso bruno Kodiak presentandosi come ‘La bestia’ contro il ‘bello’ Newsom. L’icona transgender Caitlyn Jenner, celebre per la sua appartenza al clan Kardashian, era invece svanita nel set del programma ‘Celebrity Big Brother’ in Australia. Elder era diventato il rivale più temuto e fino alla vigilia non erano escluse sorprese. Ma il governatore ha avuto l’abilità di trasformare il voto in un test di carattere nazionale, trasformando il ‘recall’ in un referendum tra lui e un epigono del tycoon, tra i valori liberali e la deriva del trumpismo. Ad aiutarlo in quella che pochi mesi fa sembrava una sfida ad alto rischio è stata l’alta affluenza degli elettori di uno stato saldamente democratico e il sostegno dei big del partito, da Joe Biden a Kamala Harris, da Barack Obama ai senatori Bernie Sanders ed Elizabeth Warren. Era un banco di prova troppo importante per i dem, che con l’elezione di un repubblicano avrebbero potuto perdere anche la maggioranza al Senato in caso di ritiro dell’88/enne Diane Feinstein. La vittoria è inoltre una doppia conferma per i dem in vista di Midterm: la lotta severa alla pandemia (risultata in cima alle preoccupazione degli elettori) paga, come pure dipingere gli avversari alla stregua di caricature di Trump.
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