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Nodo leadership nel c.destra. FdI, scelgono elettori

Salvini grazie a Cav per fiducia. FI, coalizione va ripensata



ROMA, 20 MAR - L'assist di Silvio Berlusconi a Matteo Salvini, incoronato "unico leader vero che c'è in Italia" e unico alleato del centrodestra invitato ieri al 'quasi' matrimonio del Cavaliere, riapre il nodo della leadership nella coalizione. A chi spetterà dal 2023? Se Salvini ringrazia per il complimento e la fiducia, Giorgia Meloni tace. E apparentemente glissa il presidente dei deputati di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, che però scandisce: "La leadership la decidono gli elettori, le chiacchiere le lasciamo agli addetti ai lavori". Nel mezzo c'è Forza Italia, che tenta di mediare garantendo lealtà ai patti, ma chiedendo una revisione: "Credo che la coalizione dovrà ripensarsi prima delle elezioni", sottolinea Antonio Tajani, numero due del partito a Skytg24. Un'operazione tutta in salita, dopo le tensioni esplose nella partita del Quirinale e dopo le rivalità fra alleati acuite dagli ultimi sondaggi, che premiano Fratelli d'Italia a scapito della Lega. E visto che un chiarimento a due o tre manca ormai da mesi. Così il giorno dopo il ricevimento a villa Gernetto, tocca a Tajani riequilibrare e spiegare. "Penso che Salvini sia stato invitato come amico", è la premessa. Una presenza che non è passata inosservata, nemmeno tra i forzisti. Per il partito c'erano Tajani, la fedelissima Licia Ronzulli e la capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini, mentre il collega alla Camera, Paolo Barelli è bloccato dal covid. Tra gli assenti spiccano i tre ministri, tutti azzurri storici. E a nessuno è sfuggita l''incoronazione' di Salvini (circolata grazie a un video postato sui social da Vittorio Sgarbi), interpretata dai più come la constatazione di un asse a trazione leghista. Non a caso, 24 ore dopo nessun forzista commenta. Ed è gelo pure nel partito di Meloni. Un secco 'no comment' arriva da Ignazio La Russa: "Credo che le parole non servano a molto", ammette secco. Tajani tuttavia assicura: "Con FdI noi siamo alleati leali". Ma aggiunge: "Penso che vadano cambiate alcune cose: noi non rinunciamo alla nostra identità, vogliamo confrontarci, parlare". Un altro modo - interpretano fonti vicine a FI - per chiedere agli alleati di ritrovare l'armonia persa sulla via del Colle, ma anche di smetterla con gli strappi e procedere uniti senza che nessuno imponga nulla agli altri. Parole che sembrano rivolte sia a FdI sia all'ala moderata di Fi. Che trovano d'accordo Salvini: "In un momento così difficile solo una squadra unita, compatta e preparata può aiutare gli Italiani a risollevarsi", dice ed elenca le battaglie comuni come il taglio delle tasse, la pace fiscale, una giustizia giusta.

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