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“Noi l’ago della bilancia”

FIRENZE/RENZI CITA IL RUOLO CRUCIALE DI IV PER LA COSTRUZIONE DEL CENTRO E LA TRATTATIVA DEL COLLE



di Giampaolo Grassi

FIRENZE. Matteo Renzi ritiene che Iv sia l’ago della bilancia di qualsiasi passaggio politico cruciale dei prossimi mesi, dalla costruzione di una nuova area di centro alla trattativa per il Colle. E allora cita Machiavelli, perché - dice - nei prossimi mesi servirà la tattica. Il leader di Italia viva è convinto che Giuseppe Conte, Giorgia Meloni, Enrico Letta e Matteo Salvini vogliano le elezioni nel 2022. Per Renzi sarebbe sbagliato ma, nel caso, Italia Viva si farà trovare pronta. Sarà al centro - spiega - dove c’è lo spazio decisivo per vincere. Lo stesso luogo politico che sarà decisivo nei giorni fatali della scelta del nuovo presidente della Repubblica. Nell’intervento di chiusura della Leopolda, il leader di Italia viva ha tracciato l’identikit strategico del partito: nel centrosinistra se il Pd lascia il M5s, ma siccome non lo farà, allora al centro. Chi saranno i compagni di strada si è visto alla Leopolda, con gli interventi di esponenti di Coraggio Italia, Più Europa, Azione. E anche di Riccardo Nencini del Psi. E Forza Italia? “Se Berlusconi apre al reddito di cittadinanza allora dico di no”, risponde Renzi in serata, alla tv. Se è chiaro con chi non andrà Italia viva - “né con Lega e FdI, né col M5s” - resta ancora da capire chi sono gli altri alleati. Una indicazione la dà Ettore Rosato: “Chi crede in una leadership naturale di Draghi può fare un percorso insieme a noi”. Che poi è anche un modo per lanciare l’esperienza di Draghi a Palazzo Chigi oltre il 2023. E fra Carlo Calenda, Renzi, Emma Bonino e magari qualche esponente di Forza Italia in uscita o di Base Riformista in bilico, chi sarà il leader del centro? “Ognuno giocherà la sua partita, poi decideranno gli elettori”, risponde Rosato. Renzi fa la parte di quello che non gli interessa troppo: “Se lo vedete come un luogo di ambizioni personali allora non funzionerà mai. E invece è il luogo dove si vincono le elezioni in Italia, in Europa e nel mondo”. Dalla Leopolda, le bordate sono tutte per Pd, M5s, Lega e FdI. Nessuna per Forza Italia. Per il Pd più che per gli altri: “Se sceglie di fare la sfida contro la destra nel campo del riformismo - ha detto Renzi - deve tagliare i ponti con il M5s”. Guardando ai 5 stelle e ripescando Massimo D’Alema e Pier Luigi Bersani, il Pd “ha trasformato la nostra casa, il centrosinistra, in una baracca politica”, rincara Rosato. Chi si aspettava qualche in- dicazione sul Presidente della Repubblica è rimasto deluso. Gli unici passaggi di Renzi sono la citazione polemica di Luigi Di Maio, “che voleva processare Mattarella per altro tradimento”, e poi, in serata su Rete 4, quando auspica “di votare con Salvini, Meloni, Conte e Letta, perché il Quirinale è l’arbitro”. L’annuncio arriva su un altro fronte: il capogruppo di Iv al Senato, Davide Faraone, sarà in corsa per la poltrona di sindaco a Palermo: “La sua candidatura non sarà figlia di un accordicchio con qualche forza politica”, dice Renzi. Perché c’è chi sospetta che quella mossa sia un tassello dell’avvicinamento al centrodestra. Che in Iv non piace troppo. “Il nostro campo è il centrosinistra”, ha urlato la sindaca di San Lazzaro Isabella Conti fra gli applausi del pubblico. L’edizione numero 11 della Leopolda è stata caratterizzata dal tema inchieste. Renzi ha attaccato i magistrati che stanno indagando su Open: “stanno facendo un processo politico”, dice. “Accuse gravissime e inaccettabili”, è la replica dell’Anm. Mentre Maria Elena Boschi si è commossa quando il pubblico l’ha applaudita mentre ricordava la vicenda Banca Etruria: “C’è un momento in cui si raggiunge un limite, basta - ha detto la capogruppo di Iv alla Camera - la macchina del fango l’hanno fatta loro e noi l’abbiamo subita”

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