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“Non ho votato Gualtieri”

MICHETTI FERMA LA POLEMICA: “MI LIMITAI A SEGNALARLO AD ALTRI”. GRILLO: RAGGI GUERRIERA



di Giulia Marrazzo

ROMA. Ultimo weekend di campagna elettorale per i candidati sindaco di Roma. Nel rush finale prima del voto i quatto big in corsa si contendono le piazze ma a restare alte rimangono anche le polemiche, specie sul candidato del centrodestra Enrico Michetti. “Votò Gualtieri”, è la notizia che rimbalza su alcuni giornali, e accende il dibattito. In serata però l’interessato smentisce. “Il mio amico Bruno Astorre, che conosco in ragione della mia attività di amministrativista che ha assistito tantissimi sindaci del Lazio di qualsivoglia colore politico, nel 2019 mi chiese se conoscevo qualche famiglia che votava a sinistra perché aveva un suo candidato da proporre. Mi sono limitato a fare da tramite con qualche persona che sapevo del loro ambiente. In quelle elezioni peraltro personalmente detti tutto il mio sostegno ad un bravo sindaco del centrodestra che oggi è un ottimo parlamentare europeo”. La notizia del voto di Michetti a Gualtieri in occasione delle elezioni europee del 2019 aveva acceso le polemiche. “Che Enrico Michetti, in passato, avesse pensato ai suoi affari collaborando con amministrazioni di diverso colore politico era noto ma, da quel che emerge dall’inchiesta della testata Tpi, siamo al surreale: nel 2019 avrebbe persino votato e fatto campagna elettorale per Roberto Gualtieri. Ciò significa una sola cosa, ovvero che destra e sinistra sono intercambiabili nella Capitale”, ha scritto in un post il Movimento 5 stelle romano. “Michetti appoggiò Gualtieri? Io agli elettori di centrodestra dico solo una cosa: ‘guardatevi un video di Michetti, o andate a un comizio di Michetti’, sono convinto che così si renderanno conto da soli”, ha commentato invece il competitor Carlo Calenda. “Michetti è un civico e non ha mai avuto tessere di partito ed è stato scelto per quello che può e deve rappresentare”, ha detto il coordinatore regionale della Lega, Claudio Durigon, arrivato a Tor Bella Monaca alla chiusura della campagna elettorale del partito. “Piazza vuota? Questa è una piazza importante per il suo significato. Gli ingressi sono 1.500 (tra cui i candidati del territorio ndr). Questo è il segnale che le periferie devono tornare al centro di Roma”, risponde a chi osserva una presenza non massiccia. Michetti ieri è stato a Tor Bella Monaca dove ad attenderlo c’erano tutti i candidati della Lega del territorio e il segretario Matteo Salvini. “A Tor Bella Monaca ci sono un sacco di persone per bene: per questo siamo qui e non nei salotti buoni frequentati da Raggi, Calenda, Gualtieri e qualche cinghiale...”, ha detto il leader leghista dal palco che poi ha aggiunto “A chi chiede se è il candidato giusto io dico che Michetti sarà il sindaco giusto per Roma, preparati per 5 anni, Enrico!”. “Salvini in periferia solo in campagna elettorale”, replica la sindaca uscente, Virginia Raggi, che ieri ha incassato un endorsement di peso. “Più in alto voli, tanto più piccoli sembreranno quelli che non possono farlo. Virginia, vai avanti con coraggio!”, ha scritto Beppe Grillo su Twitter postando una foto di Raggi ritratta come una dea della guerra romana, con l’elmo, lo scudo e le foglie d’alloro tra i capelli. Raggi venerdì ha inoltre ricevuto un tiepido abbraccio dal suo predecessore Ignazio Marino, che in un post su Facebook ha attaccato il Pd che lo sfiduciò dal notaio e ha ringraziato invece la sindaca per le scuse fatte nei mesi scorsi. E lei a stretto giro ha ricambiato l’attenzione: “adesso è il momento di portare avanti” le nostre idee di cambiamento “insieme. Per Roma. Per i nostri cittadini”, ha detto. L’uomo più vicino a Marino però non si è voluto esprimere. Giovanni Caudo infatti non ha commentato il post dell’ex sindaco. Caudo, amico, ex assessore della giunta Marino, attuale capolista di Roma Futura schierata nella coalizione del Pd a sostegno di Roberto Gualtieri, però 20 giorni fa aveva pubblicato sui social un post profetico in cui si è distaccato dalla linea del grazie’: “la Raggi fu tra i protagonisti di quello che accadde allora e soprattutto da sindaca ha cancellato ogni atto prodotto da quella giunta”. Un’incognita aleggia poi sulla corsa al Campidoglio: l’ipotesi di possibili alleanze Pd-M5s ai ballottaggi della prossima tornata di elezioni comunali lanciata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. “Basta saperlo”, commenta laconico Calenda.

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