Nuovo fronte per Weinstein
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
MOLESTIE/IN TRIBUNALE A NEW YORK E RINVIATO A GIUDIZIO ANCHE A L.A.

di Alessandra Baldini
NEW YORK. Colpo di scena nel caso Harvey Weinstein: mentre a New York lui arrivava in aula appoggiandosi ad un deambulatore per l’atteso maxi-processo per molestie e stupri, un nuovo fronte si apriva a Los Angeles con l’ex produttore rinviato a giudizio anche dalla magistratura californiana per reati di sesso. La nuova incriminazione è stata annunciata poche ore dopo l’ingresso in tribunale a Manhattan di uno degli uomini un tempo più potenti di Hollywood: reduce da una operazione alla schiena, Weinstein è arrivato sorretto da due uomini e usando il deambulatore: sofferente, trasandato e ben diverso dall’ex boss di Miramax che per decenni ha deciso sul destino di star e copioni. Ad attendere Weinstein fuori dal tribunale c’era una piccola folla di manifestanti tra cui le attrici Rose McGowan e Rosanna Arquette. “Tempo scaduto per le molestie in tutti i luoghi di lavoro. Tempo scaduto per le scuse senza conseguenze. Tempo scaduto per la cultura del silenzio”, ha detto quest’ultima. L’udienza è durata un’oretta ed è stato subito scontro tra procura e difesa: al centro del contendere la richiesta degli avvocati di Weinstein, respinta dal giudice James Burke, di tenere la giuria in isolamento per tutta la durata del processo così come la pos- sibile esclusione dalle prove di sette foto compromettenti che la magistratura newyorchese vuole mostrare ai giurati. “Non è mai nostra abitudine umiliare un imputato, ma queste sono prove importanti”, ha detto Joan Illuzzi, che guida il team della procura. Il giudice si è riservato di decidere in merito. Weinstein è accusato di violenze e stupri da una novantina di donne alcune delle quali, come Angelina Jolie e Gwyneth Paltrow, sono star di prima grandezza: due soltanto tra queste, una delle quali ancora anonima, erano riuscite a superare gli ostacoli procedurali e di credibilità convin cendo il procuratore capo di New York Cyrus Vance a portare il caso davanti alla giuria. Il colpo di scena di Los Angeles apre un secondo fronte. Tra le accusatrici di Weinstein a New York, quella uscita allo scoperto e che de- porrà contro di lui è Mimi Haleyi, ex assistente di produzione alla ormai defunta Weinstein Company: afferma che il produttore la invitò nel 2006 nella sua casa di New York, le levo’ il tampone e la costrinse a un atto di sesso orale. “Nessuna donna dovrebbe essere sottoposta a questo tipo di inaccettabile abuso”, aveva detto all’epoca la Haleyi ai giornalisti: “Le donne hanno diritto di dire no.Un no è un no, a prescindere dalle circostanze, e io gli dissi di no”. Una linea condivisa da un’altra accusatrice di Weinstein, Jasmine Lobe, in una intervista alla Bbc: “Per questo ho rotto il silenzio”.
















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