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Omicron tiene le Borse in pugno

Finanza/Chiesta un’equa distribuzione dei vaccini. Risalgono i mercati



di Paolo Levi

PARIGI. La variante Omicron rischia di minacciare la ripresa mondiale: questo l’avvertimento lanciato dall ’Ocse, l’organismo per lo Sviluppo e la Cooperazione economica internazionale con sede a Parigi, che lancia un appello affinché vengano superate le disparità sui vaccini, accelerando la vaccinazione del pianeta. Secondo le Prospettive Economiche intermedie dell’Ocse, la forte ripresa del 6,3% realizzata dall’Italia nel 2021 diminuirà progressivamente nel 2022 e nel 2023, con un Pil rispettivo del 4,6% e del 2,6%. Al livello mondiale, il Pil passerà dal 5,6% di quest’anno (stima leggermente rivista al ribasso, di 0,1 punti, rispetto all’Outlook di settembre) al 4,5% nel 2022 e al 3,2% nel 2023. Stessa tendenza nell’eurozona dove l’attività passerà dal 5,2% del 2021, al 4,3% il prossimo anno, al 2,5% del 2023. Ma intanto le Borse ripartono, fatta eccezione er Wall Street. Ieri quelle europee hanno proseguito toniche con l’indice d’area con energia, tecnologici che guidano il recupero dei listini. E sembrano aver superato la paura dei giorni scorsi. Piazza Affari ha chiuso con un rialzo del 2.16% con il Ftse Mib ampiamente sopra i 26mila punti. Parigi guadagna il 2,39%, Francoforte sale del 2,49%, Londra segna un +1,55%. E anche Wall Street nel tardo pomeriggio viaggiava con un segno positivo. Certo le varianti sono un problema e, presentando l’Economic Outlook a Parigi, il segretario generale dell’Ocse, Mathias Cormann, ha lanciato un avvertimento sulle disparità mondiali sui vaccini. Oggi, la priorità economica oltre che sanitaria sono proprio i sieri anti-Covid. “La copertura vaccinale resta ineguale, nei Paesi in via di sviluppo ma anche qui in Europa”, ha avvertito, invitando a “proseguire gli sforzi senza tregua” affinchè venga protetto “l’insieme della popolazione mondiale”. “Omicron potrebbe rappresentare una minaccia per la ripresa”; gli ha fatto eco Laurence Boone, la francese capoeconomista dell’Ocse, secondo cui vaccini vanno prodotti e distribuiti il “più rapidamente possibile attraverso il mondo, incluso per le dosi di richiamo”. I Paesi del G20 hanno speso 10.000 miliardi di dollari per proteggere le loro economie durante la crisi mentre vaccinare il pianeta costerebbe solo 50 miliardi, ha osservato Boone. Quanto alle tensioni inflazionistiche, oggi risultano più forti del previsto e rischiano di perdurare se nuove ondate colpiranno l’offerta. Secondo l’Ocse l’‘inflazione dell’Italia salirà dall’1,8% di quest’anno al 2,2% del prossimo anno, per poi riscendere all1,6% nel 2023. Per l’eurozona i dati previsti sono 2,4% per l’anno in corso, 2,7% per il 2022 e 1,8% per il 2023. Quanto al debito italiano, sempre secondo l’Ocse, scenderà dal 154,6% del Pil nel 2021 al 150,4% nel 2022 al 148,6% nel 2023. Giù anche la disoccupazione, dal 9,6% del 2021, all’8,9% del 2022 all’8,4% del 2023. In Italia, sottolinea l’Ocse, “la ripresa dovrebbe venire sostenuta da una politica di bilancio espansionista, in particolare, attraverso gli investimenti finanziari nel quadro del piano ‘Next Generation Eu’ e dalla progressiva normalizzazione delle attività dei servizi”. “L’innalzamento progressivo dell’occupazione dovrebbe favorire una crescita regolare dei consumi”, prosegue l’organismo parigino, invitando il governo a fare in modo che “glii aiuti alle aziende siano sempre più mirati su quelle più sostenibili”. Un “rafforzamento della crescita sarà inoltre necessario nel medio termine per alleggerire il debito pubblico”-. Per l’Ocse, restano inoltre “essenziali” riforme strutturali per la digitalizzazione e la semplificazione della giustizia civile e i regime fallimentari”. Necessario anche “rafforzare la concorrenza, in particolare, nei servizi, e potenziare l’efficacia della PA, come anche riformare le tasse per ridurre il cuneo fiscale e la complessità del sistema contributivo”.

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