Opzioni anti spread: consiglio di guerra alla Bce
- direzione167
- 5 giu 2022
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ROMA. Riunione 'di guerra' alla Bce: il consiglio direttivo ha tenuto in nottata una riunione d'emergenza, in conference call, per discutere le opzioni disponibili a fronteggiare l'emergenza economica causata dal coronavirus. A costringere la Bce ad agire è fiammata dello spread italiano sopra 320, nonostante l'Eurotower- tramite Bank italia -da giorni stesse comprando Btp a pieno ritmo. Segno che per gli investitori, si stamaterializzandoilrischiocheun'Italia che va verso un calo del Pil 2020 fra -6 e -10%, e un debito spedito come un treno verso il 150, forse160%del Pil ,rischia di avitarsi in una spirale senza ritorno. Ma - riferiscono fonti vicine al dossier - a spingere per la riunione d'emergenza sarebbe stato anche il governo francese, con il ministro delle Finanze Bruno Le Maire che chiede un intervento "veloce e massiccio". Perché accanto allo spread italiano si stanno allargando anche i differenziali dei paesi 'core', come Francia, appunto, o Olanda. Ed è il segnale che, a dieci anni dalla grande crisi finanziaria, il coronavirus rischia di rimettere in discussione - almeno nella testa degli investitori - la tenuta dell'Eurozona.Sul tavolo della Bce, riferiscono fonti vicine al dossier, ci sarebbe la possibile attivazione del fondo di salvataggio europeo Mes, che permette normalmente l'intervento della Bce a favore degli Stati tramite le 'Omt', gli acquisti di debito voluti da Draghi. Un 'ipotesi discussa dai ministri delle finanze dell'Ue, anche a favore dell'Italia, ma su cui ogni decisione era stata rinviata a causa della condizionalità - politicamente tossiche - per concedere il prestito. La Bce potrebbe dunque mettere sul campo il 'bazooka' delle Omt, e aprire a un finanziamento del Mes, che dopo il via libera Ue consentirebbe di finanziare interventi a favore degli Stati europei più colpiti dall'impatto economico del virus.Altra ipotesi, per far fronte all'emergenza immediata, un rilancio del quantitative easing oltre i circa 30miliardi al mese di acquisti di debito attuali. Finora Christine Lagarde, la presidente della Bce, non ha fatto proprio l'impegno di Draghi a "fare qualunque cosa" a difesa dell'euro. Mancano come erano mancati a Draghi prima di quel fatidico 26 luglio 2012 ,i dovuti segnali di appoggio politico:specie da Berlino. La Bce ieri ha velocemente rintuzzato l'uscita del governatore austriaco Robert Holzmann, secondo cui la Bce avrebbe raggiunto i suoi limiti: siamo pronti "ad aggiustare le misure se fosse opportuno". Poi Isabel Schnabel, consigliere esecutivo nominata da Berlino, ha aperto a fare "tutto ciò che è possibile nell'ambito del mandato". Spetterà al negoziato fra i leader europei- ma l'Ecofin che era previsto e prvenerdì è stato rinviato - risolvere il nodo che riguarda il fondo Mes: rendere quella condizionalità meno stringente, elaborare un pacchetto di salvataggio rivolto a più Paesi in crisi, finanziare un pacchetto paneuropeo anti-coronavirus
















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