Osservatorio Viminale, più aggressioni ai giornalisti nel 2021
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Il resoconto su Articolo 21, la maggior parte avviene nel Lazio

ROMA, 28 DIC - Aumentano ancora le aggressioni ai giornalisti in Italia: lo certifica il rapporto dell'Osservatorio istituito dal ministero dell'Interno pubblicato in queste ore. Un resoconto che si ferma al 30 settembre 2021 e che attesta un incremento del 21% (156 episodi) rispetto all'analogo periodo del 2020, quando i casi registrati erano stati 129. La maggior parte degli attacchi ai giornalisti - si legge sul sito di Articolo 21 - arriva da contesti politico-sociali (43%) mentre il 13% arriva da ambienti della criminalità organizzata, il restante 44% viene catalogato come "altre fattispecie". Le intimidazioni avvenute tramite web sono state 74, ossia il 47% del totale. Circa la distribuzione geografica il maggior numero di minacce e aggressioni avviene nel Lazio (e questa è la conferma di un trend che dura da anni), seguono Toscana, Lombardia e Sicilia. Purtroppo ci si trova di fronte ad un'escalation e infatti nel 2020 erano stati censiti 163 casi, +87% rispetto al 2019 quando se ne contarono 87. Va detto che per alcuni atti intimidatori non è stata presentata denuncia da parte del giornalista vittima. Un paragrafo a parte del rapporto del ministero - sottolinea ancora Articolo 21 - analizza cosa è accaduto nell'ambito delle campagne informative sull'emergenza pandemica, con ben 25 episodi censiti. Ciò che emerge è una violenza verbale in aumento sui social network contro i giornalisti, elemento già analizzato nel 2020 come fattore di rischio. Autentiche campagne di odio sono state scatenate contro molti giornalisti, con minacce di aggressioni fisiche e persino di morte, tutte legate al lavoro della vittima, a reportage su argomenti di attualità soprattutto in tema di migrazioni. Dei 156 episodi intimidatori registrati fino a settembre scorso due sono avvenuti all'estero in danno di giornalisti italiani in servizio a Parigi e New York. Poi: 39 nel solo territorio laziale, 19 in Toscana, 18 in Lombardia, 16 in Sicilia, 9 in Calabria e altrettanti in Emilia Romagna. Se il modus operandi più frequente prevede l'uso della rete (al primo posto c'è l'utilizzo dei social Facebook e Twitter), resta alto il numero delle aggressioni fisiche (secondo posto per frequenza), seguite dalle minacce verbali, invio di oggetti, scritte ingiuriose e danneggiamenti. Si sono inoltre registrati episodi di sabotaggio informatico. Chi sono le vittime? Per due terzi giornalisti uomini, il resto è composto da donne e troupe radiotelevisive sia della Rai che di reti private.
















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