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Palamara pronto a vuotare il sacco

Le chat dell’ex pm/Si stringe il cerchio sulle toghe coinvolte nello scandalo


di Sandra Fischetti



ROMA. Si stringe il cerchio attorno ai magistrati delle chat del pm romano Luca Palamara. Oggi il Pg della Cassazione Giovanni Salvi in una conferenza stampa farà il punto sul lavoro svolto dalla task force istituita un mese fa alla procura generale, con il compito di passare al setaccio la valanga di messaggini e chat contenute nel cellulare dell'ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati. Si tratta di decine di migliaia di comunicazioni agli atti dell'inchiesta di Perugia che vede indagato Palamara per corruzione. E dentro ci sarebbe di tutto: richieste di favori, interventi di autopromozione per incarichi direttivi , sponsorizzazioni di altri colleghi o all'opposto tentativi di boicottaggio. L'attesa è grande ma alla vigilia dell'appuntamento l'indicazione è chiara. Non saranno fatti nomi e cognomi dei magistrati per i quali sarà iniziato il procedimento disciplinare, ma si spiegheranno tempi e modalità di intervento, cioè i criteri che guidano la procura generale. Procura generale che, almeno al momento, si muove da sola. Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che condivide con il Pg della Cassazione la titolarità dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati, non starebbe infatti pensando a iniziative disciplinari autonome, da affiancare a quelle che hanno già riguardato oltre a Palamara, cinque consiglieri del Csm che si sono poi dimessi (Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli, Antonio Lepre, Gianluigi Morlini e Luigi Spina) e il deputato del Pd Cosimo Ferri, che è ancora magistrato in aspettativa. Dalle conclusioni di Salvi dipenderà anche in gran parte il lavoro della Prima Commissione del Csm, che sta esaminando lo stesso materiale, ma da un altro punto di vista: per capire cioè se ci siano gli spazi per trasferimenti d'ufficio per incompatibilità ambientale o funzionale. Il sentiero su cui si muove la Commissione è molto stretto: può intervenire solo se i fatti non hanno rilievo disciplinare ma hanno comunque determinato l'appannamento dell'immagine di imparzialità di un giudice nel luogo in cui esercita le sue funzioni. Anche per questo i tempi di intervento si annunciano molto più lunghi e richiederanno probabilmente diversi mesi. Il lavoro è ancora in una fase preliminare nare. Presto per pensare alle prime audizioni. Intanto resta alta la tensione tra Palamara e l'Anm che lo ha espulso per gravi e reiterate violazioni del codice etico. Il suo difensore Roberto Carrelli Palombi aveva dichiarato a un quotidiano che quel provvedimento è basato su notizie di stampa. "Falso" gli ha replica- to la giunta del sindacato delle toghe, spiegando di essersi fondata su "prov- vedimenti emessi in sede disciplinare" e di aver chiesto anche gli atti a Perugia, alla cui acquisizione si è opposta "proprio la difesa di Palamara". Al terremoto da cui è stato investito il Csm, in relazione al caso Palamara, ha fatto riferimento il primo presidente della Cassazione Giovanni Mammone, che il 17 luglio andrà in pensione. "Il Csm è un patrimonio delle nostre istituzioni e della Nazione. Mi auguro che il momento di crisi potrà essere superato", ha detto. Il suo successore dovrebbe essere nominato il 15 luglio alla presenza del capo dello Stato. E tra i candidati ci sono anche tre donne, il che fa sperare in una svolta rosa anche per la Cassazione. Intanto ieri il plenum all'unanimità ha designato Antonio Mura nuovo procuratore generale di Roma. È tornata invece in Commissione la pratica sul rientro in magistratura dell'ex capo del Dap Francesco Basentini, dimessosi dopo le polemiche sulle scarcerazioni dei boss. Era stato proposto l'accoglimento della sua richiesta di andare alla procura di Roma come sostituto. Ma si è decisa una pausa di riflessione a seguito di un esposto del senatore Michele Giarrusso che riprende notizie di stampa su vicende (una relativa ad appalti del Dap, l'altra a un colloquio "irrituale" con il boss Zagaria)che potrebbero finire all'attenzione proprio di quella procura.

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