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Papa: anche su Twitter la preghiera "perdonaci la guerra"



CITTÀ DEL VATICANO, 16 MAR - Anche sul suo account Twitter @Pontifex, papa Francesco ha diffuso questa sera la preghiera "Perdonaci la guerra, Signore", da lui letta stamane al termine dell'udienza generale e attribuita genericamente a "un vescovo italiano", ma composta dall'arcivescovo metropolita di Napoli, monsignor Domenico Battaglia. Questo il testo dell'invocazione: "Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di noi peccatori! Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi! Signore Gesù, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, abbi pietà di noi! Signore Gesù, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi! Signore Gesù, che vedi ancora le mani armate all'ombra della tua croce, abbi pietà di noi! Perdonaci Signore, se non contenti dei chiodi con i quali trafiggemmo la tua mano, continuiamo ad abbeverarci al sangue dei morti dilaniati dalle armi. Perdonaci, se queste mani che avevi creato per custodire, si sono trasformate in strumenti di morte. Perdonaci, Signore, se continuiamo ad uccidere nostro fratello, se continuiamo come Caino a togliere le pietre dal nostro campo per uccidere Abele. Perdonaci, se continuiamo a giustificare con la nostra fatica la crudeltà, se con il nostro dolore legittimiamo l'efferatezza dei nostri gesti. Perdonaci la guerra, Signore. Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, ti imploriamo! Ferma la mano di Caino! Illumina la nostra coscienza, non sia fatta la nostra volontà, non abbandonarci al nostro agire! Fermaci, Signore, fermaci! E quando avrai fermato la mano di Caino, abbi cura anche di lui. È nostro fratello. O Signore, poni un freno alla violenza! Fermaci, Signore!". Non è la prima volta che il Papa fa suo e diffonde un testo dell'arcivescovo partenopeo. Di monsignor Battaglia erano anche le "Beatitudini del Vescovo" che Francesco regalò a tutti i presenti il 22 novembre scorso in occasione del suo intervento all'Hotel Ergife all'assemblea generale straordinaria della Cei. Una sintonia ideale, quella tra il Pontefice e il pastore del capoluogo campano - per tutti "don Mimmo", ex prete di strada in Calabria -, che è difficile riscontrare con altri vescovi e che fa già di Battaglia uno dei più accreditati candidati, malgrado la personalità estremamente schiva e riservata, alla carica di presidente dei vescovi italiani, che si dovrà rinnovare, scaduto il mandato del cardinale Gualtiero Bassetti, nell'assemblea generale del prossimo maggio.

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