Papa:guerra distrugge non solo sconfitti,anche vincitori
- direzione167
- 5 giu 2022
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"Da orrori conflitto, urgenza ritorno a vita di dignità e pace"

CITTÀ DEL VATICANO, 23 APR - La guerra "distrugge tutti": non solo "il popolo sconfitto", ma anche "il vincitore". Sono "coraggiose", come lui stesso le definisce, ed anche un severissimo atto d'accusa, le parole pronunciate oggi da papa Francesco sulla guerra in Ucraina durante l'udienza nell'Aula Paolo VI ai tremila pellegrini della Comunità pastorale "Madonna delle Lacrime" giunti da Treviglio (Bergamo). "Le lacrime di Maria - ha affermato il Papa - sono anche segno del pianto di Dio per le vittime della guerra che sta distruggendo non solo l'Ucraina; siamo coraggiosi e diciamo la verità: sta distruggendo tutti i popoli coinvolti nella guerra. Tutti". "Perché la guerra non solo distrugge il popolo sconfitto, no, distrugge anche il vincitore; distrugge anche coloro che la guardano con notizie superficiali per vedere chi è il vincitore, chi è lo sconfitto - ha sottolineato il Pontefice -. La guerra distrugge tutti. Attenti a questo". Con una presa di posizione appunto "coraggiosa", Bergoglio ha voluto così manifestare la sua vicinanza e compassione non soltanto per il popolo aggredito nel conflitto, ma anche per le sofferenze che la guerra comporta, anche in una prospettiva futura, nel fronte opposto, e comunque in tutte le parti coinvolte. Nessuno ne sarà immune. Non a caso, nella Domenica delle Palme, parlando in Piazza San Pietro della "follia della guerra", disse che oggi Cristo è nuovamente crocifisso anche "nei soldati mandati a uccidere i loro fratelli". La pietà del Papa, insomma, riguarda anche loro. "Le lacrime della Madonna - ha aggiunto oggi - sono un segno della compassione di Dio, che con questa compassione ci perdona sempre; sono un segno del dolore di Cristo per i nostri peccati, per il male che affligge l'umanità, specialmente i piccoli e gli innocenti, che sono coloro che soffrono". Pur avendo dovuto annullare l'incontro in cantiere a giugno a Gerusalemme col patriarca di Mosca Kirill, perché secondo la diplomazia vaticana avrebbe "creato confusione", Francesco non cessa di tenere aperto il filo del contatto non solo con la parte ucraina, ma anche con quella russa: il che non gli ha impedito di condannare sempre e comunque l'invasione e tutto quanto ne è conseguito, le distruzioni, i massacri di civili, l'esodo dei rifugiati. Del conflitto in Ucraina il Papa oggi ha parlato anche nell'udienza ai 120 partecipanti al simposio "Sulle orme del Cardinale Suenens. Lo Spirito Santo, Maria e la Chiesa", promosso dall'Associazione Fiat. "Le tragedie che viviamo in questo momento, particolarmente la guerra in Ucraina così vicina a noi, ci richiamano l'urgenza di una civiltà dell'amore. Nello sguardo dei nostri fratelli e sorelle vittime degli orrori della guerra, leggiamo il bisogno profondo e pressante di una vita improntata alla dignità, alla pace e all'amore", ha osservato. "Ad un mondo povero di umanità", ha aggiunto, occorre dare un messaggio forte "con le parole, le azioni e la testimonianza", e vedendo il mondo "con uno sguardo positivo, uno sguardo d'amore, uno sguardo di speranza, uno sguardo di compassione e di tenerezza, con speciale attenzione per le persone svantaggiate ed emarginate".
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