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Pechino preme sull’Europa

PRIMA TAPPA IN ITALIA DEL MINISTRO DEGLI ESTERI CINESE CHE INCONTRA DI MAIO



di Salvatore Lussu

ROMA. Mentre lo scontro Usa-Cina si fa sempre più aspro, il Dragone cerca di rafforzare la propria influenza su un Vecchio Continente rimasto ancora in larga parte neutrale nella guerra di parole, sanzioni e dazi tra i due colossi mondiali. Alla vigilia di una complicata ripresa dei colloqui commerciali tra Washington e Pechino, si moltiplicano le fonti di tensione: dalla vendita di armi statunitensi a Taiwan alla legge sulla sicurezza a Hong Kong, dalle accuse Usa sull'origine del coronavirus alla crociata tecnologica contro il 5G di Huawei e le app TikTok e WeChat. È in questo scenario non semplice che il ministro degli Esteri cinese Wang Yi si prepara a un tour tra le capitali d'Europa per tentare di tessere la sua tela e rilanciare dossier rallentati o bloccati dalla pandemia del Covid-19. Partirà proprio dall'Italia, dove domani vedrà il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a suo tempo uno dei fautori più entusiasti dell'intesa promossa da Pechino per la nuova Via della Seta e siglata a marzo dell'anno scorso. Poi si sposterà in Olanda, Norvegia, Francia e Germania. Sono quasi tutti Paesi, a parte Oslo, che non hanno ancora chiuso la porta definitivamente a Huawei. L'Europa sembra essere infatti il campo di battaglia decisivo per il gigante tecnologico, considerato da Washington un cavallo di Troia dei servizi cinesi, e i riflettori sono puntati soprattutto sulla Germania: Berlino ha annunciato che prenderà a breve, in autunno, la propria decisione e la tempistica del viaggio di Wang sembra cascare a proposito. Finora Angela Merkel si è tenuta le mani libere. Se alla fine dovesse cedere alle pressioni statunitensi e seguire l'esempio di Londra, che a luglio si è impegnata a rimuovere Huawei dalla sua rete 5G entro il 2027, molti Paesi ancora incerti nell'Ue potrebbero accodarsi. Se i cinesi dovessero invece spuntarla, Donald Trump ha promesso ritorsioni, in particolare nella collaborazione dei servizi di intelligence. Ammesso che dopo novembre ci sia ancora lui alla Casa Bianca. Il tema sarà con ogni probabilità uno di quelli messi sul tavolo dei suoi colloqui da Wang che, stando al suo portavoce, intende parlare soprattutto di cooperazione economica, ma anche della risposta alla pandemia e della "salvaguardia del multilateralismo". Nelle sue visite europee Wang avrà in ogni caso incontri ad altissimi livelli. Oltre a essere ricevuto a Villa Madama da Di Maio, non è da escludere che nel corso della giornata possa avere anche un contatto telefonico con il premier Giuseppe Conte. Durante la visita non mancherà anche un'azione di disturbo: un'incursione davanti alla Farnesina di uno dei più noti attivisti per la democrazia di Hong Kong, Nathan Law. L'uomo è uno dei sei ricercati all'estero per una presunta violazione della nuova legge di sicurezza nazionale imposta da Pechino. Invitato dal senatore di Forza Italia Lucio Malan e dalla radicale Laura Harth (entrambi dell'Alleanza InteParlamentare sulla Cina) chiederà insieme a loro di essere ricevuto da Di Maio in vista del suo incontro con Wang. Le richieste: affrontare nel colloquio la situazione nell'ex protettorato britannico ma anche altri temi scomodi per la Cina, come le violazioni dei diritti umani, la persecuzione dei cristiani e gli abusi denunciati sulla minoranza uigura.

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