Pechino teme la corsa di Omicron, ombre sulle Olimpiadi
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Primo focolaio locale a Tianjin, testati 14 milioni di abitanti

PECHINO, 11 GEN - Le ombre di Omicron sulle Olimpiadi di Pechino 2022. L'incubo a lungo temuto in Cina per gli imminenti Giochi invernali, più del boicottaggio diplomatico, ha preso forma con la conferma di altri due casi della più insidiosa tra le varianti del Covid-19, collegati al primo focolaio interno scoperto a Tianjin, alle porte della capitale. A oltre 400 chilometri di distanza, le nuove infezioni sono state accertate ad Anyang, nell'Henan, di cui una relativa a uno studente universitario ritornato da Tianjin il 28 dicembre. Rispetto alla variante Delta, Omicron ha dimostrato di essere una sfida ancora più grande per la 'politica zero Covid' della leadership comunista: si diffonde più velocemente ed è più difficile da rilevare a causa della carica virale inferiore. Per questo motivo, malgrado i test sui 14 milioni di residenti della città portuale di Tianjin si siano conclusi in appena 48 ore, nuove sorprese sono state messe nel conto per l'immediato futuro con già 76mila persone in quarantena. Il tabloid Global Times ha stimato in 100.000 i pendolari regolari che si spostano ogni giorno tra le due città per motivi di lavoro in base ai dati del 2020: una potenziale bomba pandemica contro cui Pechino ha alzato l'allerta e le difese. Il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie ha consigliato ai residenti della capitale di non visitare Tianjin, sollecitando il lavoro da casa. Da domenica sera, i biglietti dei treni tra le due città distanti circa 150 chilometri non sono più acquistabili online, mentre voli e servizi di autobus a Tianjin sono stati bloccati, scuole e università chiuse. Il Centro ha anche ordinato alle persone giunte a Pechino dal 23 dicembre di presentarsi alle comunità residenziali, ai datori di lavoro o agli hotel per il monitoraggio sanitario e i test Covid, nonché l'autoisolamento a casa per coloro che sono arrivati da aree ad alto rischio. La città portuale ha riportato almeno 40 casi positivi durante il fine settimana, inclusi 24 bambini: finora, sono 29 le comunità residenziali sotto stretto isolamento. Li Hongzhong, il capo del Partito comunista di Tianjin, ha promesso in una riunione d'emergenza tenuta domenica notte di adottare "misure risolutive" e "ogni sforzo possibile per bloccare i canali di trasmissione" e fortificare il ruolo della città come "fossato" a difesa della capitale con posti di blocco da aeroporto, autostrade, stazioni ferroviarie e porti. Non c'è il lockdown totale che significa il confinamento di tutti i residenti nelle loro case, come deciso a dicembre per Xi'an, il capoluogo dello Shaanxi, provocando proteste rabbiose per carenza di cibo e ostacoli all'accesso per le cure mediche. La 'tolleranza zero' verso il Covid è stata riconfermata da Pechino nella lettura di 'azzeramento dinamico': Liang Wannian, alla guida degli esperti governativi contro il Covid, ha spiegato di recente che non c'è la possibilità "di prevenire un singolo caso, ma la capacità e la fiducia per eliminare rapidamente l'epidemia quando ne emerge uno". Zhong Nanshan, il più famoso epidemiologo del Paese, ha espresso ottimismo a un forum nel weekend: la Cina, con oltre l'83% della popolazione vaccinata contro il Covid, "ha teoricamente raggiunto l'immunità di gregge".
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