Per la Banca mondiale una pandemia può costare fino a 3.000 miliardi, equivalenti al 4,8% del Pil
- direzione167
- 5 giu 2022
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NEW YORK. Epidemie e pandemie possono devastare le economie: la Banca Mondiale stima che un'influenza mondiale pandemica della scala e della forza di quella del 1918 potrebbe costare all'economia moderna 3.000 miliardi di dollari, o il 4,8% del pil. Il costo sarebbe del 2,2% del pil per una influenza pandemica moderatamente virulenta. Le stime, contenute in un rapporto congiunto del 2019 della Banca Mondiale e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e curato dall'organismo indipendente Global Preparedness Moni- toring Board, non lasciano molto spazio all'immaginazione su quale potrebbe essere l'impatto del coronavirus sull'economia mondiale. E sono in linea con quelle degli analisti che, solo fino alla settimana scorsa, ipotizzavano un conto da 2.700 miliardi di dollari, pari all'economia della Gran Bretagna.In pochi giorni però la situazione almeno in Europa è profondamente cambiata, lasciando intravedere un costo maggiore. Senza contare che gli effetti del virus iniziano a farsi sentire solo ora negli Stati Uniti, dove ormai - secondo gli analisti - ci sono l'80% di chance di recessione. E con gli americani - che rappresentano il 70% dell'economia a stelle e strisce - che non comprano e la Cina, epicentro dell'emer- genza, in difficoltà nelle produzione le conseguenze per l'economia mondiale non saranno trascurabili.Paralleli con le precedenti pandemie comunque sono difficili da fare visto quanto il mondo è cambiato. Ai tempi della Sars, era il 2002, l'economia cinese valeva il 4% del pil globale, come ricordato dal direttore generale del Fmi Kristalina Georgieva nelle ultime settimane in varie interviste. Il pil della Cina vale ora il 18% di quello globale. Un cambiamento di peso che mostra le difficoltà di confronti con i precedenti casi di pandemie, le cui conseguenze maggiori sono sui paesi più deboli. Nel rapporto del 2019 del Global Preparedness Monitoring Board si nota come le epidemie e le pandemie possono distruggere gli scambi commerciali e il turismo, che complessivamente rappresentano il 18% dell'economia globale. "Le chance si una pandemia globale stanno aumentando" avvertiva il rapporto, osservando come il "mondo non è pronto a una veloce pandemia".Nel 1918 con l'influenza spagnola pandemica si ammalò un terzo della popolazione mondiale, il 2,8% delle popolazione totale, con un bilancio di quasi 50 milioni morti. "Se un simile contagio si avesse oggi che la popolazione è quattro volte maggiore e ci si può spostare in giro per il mondo in meno di 36 ore" sarebbe a rischio la vita per 50-80 milioni di persone, avverte il rapporto. "Oltre ai tragici livelli di mortalità, una pandemia così creerebbe panico, destabilizzerebbe la sicurezza nazionale e avrebbe un impatto serio sull'economia globale e gli scambi".
















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