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Piace Marché Cannes virtuale

di Giorgio Gosetti


ROMA. Si è chiusa con risultati che gli organizzatori dicono “superiori a ogni aspet- tativa” l’edizione più difficile, innovativa, stimolante del tradizionale Marché du Film che dal 1959 accompagna il Festival di Can- nes e dal 1979 ha letteralmente “messo le tende” dentro e intorno all’imponente Pa- lais du Festival sulla Croisette. Accettata la sfida dell’emergenza sanitaria e l’impossi- bilità di riunire in Costa Azzurra la comunità cinematografica mondiale, il direttore del Mercato, Jerome Paillard ha realizzato in tempi record un “mercato online” con l’in- tento di fidelizzare anche via internet com- pratori, venditori, agenzie nazionali e indu- strie del settore audiovisivo. Le cifre rese note parlano di 10.000 partecipanti iscritti (a prezzi di favore), 1200 film presentati sul- la piattaforma Cinando, 300 stand virtuali (tra cui la Spagna si è guadagnata il premio per il più inventivo ed elegante), 40.000 spet- tatori nelle sale virtuali organizzate apposi- tamente. “Sono andati bene anche gli incontri, le conferenze, i panel da noi proposti - com- menta Paillard - ma il dato più significativo riguarda i commenti ricevuti. In tutti ho let- to la sensazione di aver vissuto cinque giorni frenetici e vitali, capaci di riprodurre il sentimento speciale che si prova venendo a Cannes. Sono stati incontri fitti di progetti, compravendite, contratti, scoperte anche se il settore che più ha risentito del momento è quello del cinema indipendente, quello che si rivela e diventa un caso grazie al festi- val”. La sfida è la stessa che caratterizza tutte le manifestazioni cinematografiche dell’anno: dove sia impossibile celebrare il rito festivaliero “in presenza”, può la vir- tualità della Rete supplire e produrre risul- tati almeno comparabili? Dopo la Berlinale di febbraio in cui tutti si muovevano anco- ra ignari del contagio, uno dopo l’altro i festival di primavera sono stati chiusi o hanno tentato goffi trasferimenti online, validi solo (e non sempre) per le rassegne di cortometraggio. Dalla New York di Tribeca a Locarno, dalle incertezze sulla Mostra di Venezia fino alla selezione tutta virtuale del direttore di Cannes, si è assistito a un vero terremoto in questo campo, oscillante tra rinvii e chiu- sure forzate e tentativi di fare dell’emergen- za un’opportunità di rinnovamento. Ecco perché il buon esito del “Mercato online”, prolungato fino a domenica da un pool di venditori specialmente americani, indica strade utili anche per il futuro. Jerome Pail- lard non si sbilancia sul prossimo anno e anzi auspica un ritorno in forze dal vivo ma ammette: “la dimensione virtuale è una so- glia dalla quale non si torna indietro. Si trat- ta di combinare la forza delle due esperien- ze per avere uno strumento più duttile. Del resto la gran parte degli iscritti al Marché anche oggi continua a usare la nostra piat- taforma di Cinando tutto l’anno”. Tra i titoli più gettonati di questi ci sono ovviamente alcune tra i più attesi del “label Cannes”, ovvero i film che il direttore Fre- maux ha annunciato come virtualmente se- lezionati: il commovente “Another Round” di Thomas Vinterberg, la fresca rivelazione francese “Gagarin” (che si vedrà anche in Italia), il nuovo lavoro di François Ozon “L’estate dell’85", ma anche un nuovo tito- lo di Pablo Larrain, “Spencer” dedicato alla principessa triste, Lady Diana, con Kirsten Stewart nel ruolo principale e l’inglese “Mothering Sunday” con Olivia Colman (“La favorita”) e Colin Firth.Asorpresa però sono alcuni blockbuster americani, prodotti da compagnie satelliti delle major, ad avere avuto la maggiore attrattiva. E’ tornato d’attualità l’ormai favoleggiato “Ferrari” di Michael Mann sul Re di Mara- nello; è stato conteso a cifre importanti “Ar- mageddon Time”di James Gray che torna nello spazio dopo “Ad Astra”in compagnia di Oscar Isaac, Robert De Niro, Donald Sutherland, Anne Hathaway and Cate Blan- chett; si è molto parlato di alcuni autori ita- liani come Gianfranco Rosi (atteso a Vene- zia con Notturno), Gabriele Muccino (“I migliori anni”), i Manetti Bros (“Diabolik”) e ovviamente Nanni Moretti con Tre Piani. “Con la svolta di questo mercato - dice il produttore spagnolo Antonio Saura - si inaugura di fatto un mercato aperto tutto l’anno. Venezia dovrebbe offrirci l’oppor- tunità di ritrovare lo spirito originale di un festival, ma già l’appuntamento di Toronto si annuncia ibrido e ridotto nei numeri. Molti troveranno più conveniente restare in uffi- cio e collegarsi via internet. Per questo la Croisette 2021 sarà l’appuntamento da non mancare. Lì capiremo se siamo entrati in una nuova era o se è possibile recuperare fino in fondo la tradizione”.

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