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Piano di Pace :Pompeo volain Israele:ancora lavoro da compiere

Visita lampo del Segretario di Stato per battezzare il neo-governo




TELAVIV. Visita lampo del segretario di Stato Usa Mike Pompeo in Israele, tutta incentrata sui dossier più importanti per il Paese: dal piano di pace di Donald Trump, con le possibili annes- sioni di Israele di parti della Cisgiordania, all'Iran e alla lotta al coronavirus. Un'occasione - la prima all'estero da pochi mesi e a due anni esatti dal trasferimento dell'ambasciata Usa a Gerusalemme - che ha permesso a Pompeo di incontrare i vertici del nuovo governo di emergenza nazionale che giurerà oggi. In stretta scaletta, Pompeo ha visto il premier Benyamin Netanyahu, il futuro ministro della Difesa e premier 'alternato' Benny Gantz e il pros- simo responsabile degli Esteri, Gabi Ashkenazi, come rivelato proprio ieri dal suo partito Blu- Bianco. Una serie di incontri - a cui non ha preso parte l'ambasciatore David Friedman alle prese con problemi respiratori ma senza coronavirus - avvenuti in un momento in cui la tensione si sta rialzando nella zona, dopo l'uccisione martedì di un soldato israeliano e di un manifestante palestinese di 15 anni in due separati episodi. Pompeo - sceso dall'aereo con una mascherina antivirus a stelle e strisce - nelle dichiarazioni alla stampa ha subito attaccato l'Iran che, ha detto, usa le sue risorse per "fomentare il terrorismo" anche durante la pandemia che pure ha colpito con forza il Paese. Poi ha ricordato che la campagna Usa per ridurre le risorse del regime degli ayatollah "ha avuto successo ma che c'è ancora del lavoro da fare". Né ha tralasciato una polemica spinosa che, da giorni, oscura sempre di più le relazioni con la Cina: pur senza nominare mai direttamente Pechino, ha sottolineato che, mentre "Israele condivide" le informazioni sul Covid, "alcuni altri Paesi le nascondono o le offuscano". Pompeo non ha fatto cenno al tema caldo delle annessioni né ha ribadito la sua posizione espressa in precedenza che il dossier "è un problema che riguarda Israele". Ma non ha neppure avvalorato vari report di media che descrivono gli Usa inclini a chiedere ad Israele un rinvio della mossa. Ha ammesso solo che nell'incontro di tre ore con Netanyahu si sarebbe parlato "anche del piano di pace", perché "resta ancora lavoro da compiere e abbiamo bisogno di fare progressi su questo". Netanyahu invece non si sottratto: "Domani - ha detto - vareremo il nuovo governo di unità nazionale e questa è un'occasione per promuovere la pace e la sicurezza basandoci sulle intese raggiunte col presidente Trump nella mia visita del gennaio scorso". "Abbiamo di fronte enormi sfide ed opportunità", ha aggiunto, rilevando che fra Stati Uniti ed Israele esistono "legami di valori e di interessi che non è possibile spezzare". La visita di Pompeo è giunta in un momento in cui la tensione nella zona sta risalendo progressivamente con la leadership palestinese schierata in blocco contro le annessioni e intenzionata ad ottenere dalla Ue il sostegno indispensabile. La notte scorsa - dopo il soldato israeliano ucciso martedì a Jenin da una pietra lanciata da manifestanti palestinesi - un manifestante palestinese di 15 anni Zaid Fadel Qaysia è rimasto ucciso in un campo profughi presso Hebron in scontri con soldati durante i quali - ha detto l'esercito - sono stati lanciati sassi, grandi pietre, bottiglie incendiarie ed ordigni.

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