Pil deludente, -0,3% a fine 2019
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Istat/La contrazione del prodotto interno lordo è la più «grave» degli ultimi sette anni

di Marianna Berti
ROMA. Gli ultimi tre mesi del 2019 hanno fatto registrare quella che lo stesso Istat definisce "una battuta d'arresto" del Pil. Un calo a sorpresa, che vede l'economia contrarsi dello 0,3%, come non accadeva da quasi sette anni. Almeno nei trimestri precedenti l'Italia era riuscita a restare sopra la soglia 'zero’. Ma dopo quattro segni più arriva un arretramento che non mina la media annua dell'anno appena chiuso ma rischia di pesare sul 2020. Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, si dice però ottimista: "prevediamo un rimbalzo di crescita". Quanto all'impatto del coronavirusm al momento ritiene "prematuro" fare previsioni. È ormai invece evidente la ripercussione della crisi della manifattura sull'intera economia. Ad affossare il Pil potrebbe essere stato il dato sulle scorte. Il quarto trimestre potrebbe aver coinciso con una fase di smaltimento dei magazzini. Finita la merce bisogna ricominciare però a produrre. Questa sarebbe la spiegazione più indolore. L'alternativa è lo stallo dei consumi e degli investimenti. Invece è positivo l'apporto che arriva dal fronte estero. Non tanto per l'exploit dell'export, ma perché acquistiamo sempre meno da fuori. Non ha poi aiutato il meteo, con Coldiretti che lamenta "tempeste, vento, trombe d'aria, grandine e caldo fuori stagione". E infatti l'agricoltura è andata male. Comunque sia la flessione del Pil è stata una doccia fredda, le attese degli analisi si concentravano intorno allo 0,1%. L'ennesi- mo incremento di un decimo di punto. Piazza Affari ha mal digerito il dato. La Borsa di Milano, complice il coronavirus, ha perso il 2%, la peggiore d'Europa. Il bollettino dell'Istat d'altra parte parla chiaro. Dal +0,1% del terzo trimestre si passa al -0,3% congiunturale.
Il rallentamento è netto anche nel confronto tendenziale, dallo +0,5% a un Pil piatto. Se per il 2019 un aumento complessivo dello 0,2%, migliore delle previsioni ufficiali del Governo (+0,1%), sembra ormai sicuro, per la conferma bisogna tuttavia aspettare marzo, diverso è il discorso per il 2020. Si parte in svantaggio, con un'eredità negativa (-0,2%). "Già prima della diffusione del dato sul quarto trimestre, eravamo più cauti del consenso e di tutti i principali previsori sull'andamento dell'economia italiana nel 2020: la nostra attesa per il Pil 2020 è 0,3%, contro un consenso a 0,4%", spiega l'economista di Intesa San Paolo, Paolo Mameli. Ora, "dopo la debole chiusura del 2019, e tenendo anche conto dei nuovi rischi per l'economia globale, la nostra cautela appare giustificata", spiega. E il riferimento alle mi- nacce che incombono include il coronavirus. La ripresa che si attendeva per inizio 2020 potrebbe essere quindi ritardata. Intanto da Oltralpe non giungono numeri confortanti. Anche la Francia accusa il colpo, registrando un Pil in discesa nell'ultimo trimestre. In realtà è tutta l'area dell'euro a mostrarsi fiacca, la crescita nell'Ue a 19 si ferma allo 0,1%. Ma Gualtieri tira dritto: "siamo ancora più determinati a implementare il nostro programma di sostegno a crescita e investimenti", assicura. "Bisogna cambiare passo subito, a cominciare dallo sblocco dei cantieri con 'ItaliaShock'", suggerisce il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. "Chi avvisa Conte, Renzi e Zingaretti?", replica il numero uno della Lega, Matteo Salvini. Tra le opposizioni critica anche Forza Italia: "Il governo spinge il Paese verso il baratro della sta- gnazione", tuona Mariastella Gelmini. Per i sindacati non se ne esce senza premere l'acceleratore sugli investimenti. Servono "operazioni vere" sulle pensioni e sul sistema fiscale nel suo complesso, incalza il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. La Cisl con Annamaria Furlan chiede lo sblocco delle opere altrimenti, avverte, "il quadro peggiorerà". Secco il commento della Uil: per Carmelo Barbagallo o c'è una decisa redistribuzione del carico fiscale oppure "sperare nella pilcrescita è una pia illusione".
















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