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Pnrr: De Corato, cambiare suddivisione fondi per beni confiscati

Pnrr: De Corato, cambiare suddivisione fondi per beni confiscati


MILANO, 15 APR - Una suddivisione diversa, a livello nazionale, dei fondi del Pnrr destinati all'utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata. La richiesta recapitata al governo arriva dall'assessore lombardo alla Sicurezza, Riccardo De Corato, che ha inviato una lettera ai colleghi delle altre Regioni, un documento già sottoscritto dall'assessore toscano alla Sicurezza, Stefano Ciuoffo, e condiviso dal presidente dell'Osservatorio per la sicurezza, la legalità e la lotta alla corruzione della Regione Lazio, Gianpiero Cioffredi. La bozza della richiesta, che sarà inviata al premier Mario Draghi e al ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, segue il primo Forum espositivo dei beni confiscati alle mafie e alla criminalità organizzata, che si è tenuto a Napoli nei giorni scorsi. Un'occasione non solo "per presentare i tanti validi progetti di valorizzazione di beni sequestrati", ma anche "per confrontarsi sulle difficoltà e criticità legate al recupero di questi beni". In particolare, si legge nella lettera inviata agli assessori regionali, "è emerso il forte squilibrio tra le risorse del Pnrr destinate alle regioni meridionali rispetto a quelle settentrionali", quando invece "è un dato di fatto che il fenomeno sia da anni diffuso anche nelle Regioni del centro-nord, come chiaramente ha dimostrato la partecipazione della Regione Lazio, Toscana e Lombardia". Di fronte a questa "palese criticità", prosegue la missiva, il ministro Carfagna "si è reso disponibile a valutare un diverso criterio di ripartizione del Fondo di coesione, a fronte di una richiesta comune da parte delle diverse regioni centro settentrionali". Come ha spiegato De Corato, il numero dei beni confiscati nelle Regioni del centro-nord "è aumentato notevolmente negli ultimi anni". Le difficoltà nella gestione "sono numerose e, senza i fondi adeguati - ha continuato - si rischia di sottrarli alla criminalità ma di non essere in grado di renderli utilizzabili per la collettività". Per questo "è fondamentale rivedere i criteri di assegnazione dei fondi del Pnrr destinati al loro utilizzo".

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