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Pop di Bari “tutti sapevano”


di Serenella Mattera

GOVERNO/POLEMICHE DOPO IL DECRETO CHE HA BLOCCATO IL SALVATAGGIO

ROMA. “Tutti sapevano”. Sulla Banca Popolare di Bari non c’è stato niente di improvvisato, nessun blitz. E’ questo il messaggio che arriva da Palazzo Chigi, all’indomani dello scontro in Consiglio dei ministri che ha bloccato il decreto per il salvataggio. Il premier Giuseppe Conte si muove di primo mattino per riportare a più miti consigli i riottosi di M5s e Italia viva. Sente Luigi Di Maio, con cui i contatti sono frequenti, e Luigi Marattin per Iv (con Matteo Renzi le linee sono interrotte). Con gli strappi continui non si va da nessuna parte, è il messaggio. Il Pd, di fronte alla diserzione del Cdm e alle voci di un possibile strappo renziano, ha lanciato l’ultimo avviso: se non si fa chiarezza subito sulla Popolare di Bari, così come sugli altri dossier aperti, non ha senso andare avanti. Ma è il timore di un “incidente” a farsi ogni giorno di più largo tra i ministri, che non vogliono andare a casa: a furia di tirarla, la corda rischia di spezzarsi. Il Cdm per varare il decreto per il salvataggio dovrebbe essere convocato - ma le resistenze dei partiti rischiano ancora di farlo slittare - per questa sera, come auspica il ministro Roberto Gualtieri. Iv mantiene fino all’ultimo una riserva (“Non abbiamo ancora ricevuto il testo”) ma si dice anche pronto a votarlo. Idem i Cinque stelle, anche se Di Maio - che comunque non ci sarà perché in partenza per la Spagna - alza ancora i toni e rilancia sulla commissione d’inchiesta sulle banche, per la quale il 19 si dovrà trovare una difficile quadra sul presidente (arriva lo stop al 5s Elio Lannutti). “Vogliamo chiarezza sulle coperture del decreto”, dicono a sera fonti M5s. Non basterà comunque il Cdm ad archiviare, pro- babilmente, il dossier. La partita è tutta politica. Renzi domani parlerà in diretta

tv dal Senato nelle dichiarazioni di voto sulla manovra e a chi gli ha parlato an- nuncia stoccate sia sulla legge di bilancio che sulla Popolare di Bari. Dentro Iv c’è chi ricorda che la Popolare di Bari “era la banca della sinistra”: “Il governo Renzi ha salvato le banche senza metterci un euro pubblico e invece M5s ora stanzia un miliardo”. Di Maio non può permettersi di dare l’impressione di stare dalla parte dei banchieri e c’è da scommettere che ribatterà colpo su colpo: il duello con l’ex premier rischia di proseguire ancora a lungo. In una confe- renza stampa con Roberto Speranza, che con il premier lavora per la stabilità del governo, Conte intanto promuove innanzitutto un messaggio di “assoluta trasparenza”. Da Iv Teresa Bellanova lo accusa di aver negato venerdì pomeriggio in conferenza stampa la necessità del salvataggio, salvo poi convocare un Cdm. “E’ stato un blitz”, dicono i renziani. Il premier dichiara: “L’ho fatto per non creare allarme con i mercati aperti: mi scuso con tutti i cittadini”. Dal suo staff aggiungono una postilla: del dossier tutti nel governo erano da tem- po informati. Ecco perché, sottolineano dal Pd, è chiaro che Iv ha voluto fare “propaganda” disertando il Cdm, senza curarsi dei “70mila creditori” della banca: “Lo ha fatto solo per pungolare Di Maio o anche per accelerare la crisi e andare a votare con il Rosatellum, viste le difficoltà di Iv?”, domanda un deputato. “La verità - dice un esponente di sinistra - è che in questo momento sia Renzi che Di Maio sono deboli e la loro debolezza crea una tensione che può sfociare in un incidente”. Lunedì alle 19 a Palazzo Chigi in un vertice di maggioranza il Pd chiederà agli alleati di fare chiarezza su ogni singolo dossier. L’irritazione tra i Dem, racconta più d’uno, è a livelli di guardia. “Anche la responsabilità ha un limite”, è il messaggio.

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