Preso il complice della strage di Nizza
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
ARRESTATO NEL CASERTANO IL 28ENNE CHE AVREBBE FORNITO LE ARMI ALL’AUTORE DELL’ATTACCO

CASERTA. Una persona normale, che non faceva nulla per nascondersi, e anzi si faceva spesso vedere in centro con il figlio piccolo. E’ l’identikit del 28enne albanese Endri Elezi, arrestato mercoledì sera a Sparanise (Caserta) nel corso di un blitz della Polizia di Stato (Digos delle questure di Caserta e Napoli), che lo cercava su mandato delle autorità francesi: queste ultime lo hanno condannato per aver fornito armi a Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, autore dell’attentato terroristico commesso a Nizza il 14 luglio 2016, che costò la vita ad ottantasei persone. In particolare Elezi avrebbe fornito almeno una pistola all’attentatore, che uccise la maggior parte delle sue vittime falciandole con il camion lanciato a tutta velocità sul lungomare di Nizza. Dopo l’operazione sono arrivati i complimenti del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che ha ringraziato “gli uomini della Polizia di Stato di Caserta e Napoli” complimentandosi con il capo della Polizia Lamberto Giannini e sottolineando come l’arresto del complice dell’autore della strage di Nizza confermi “le elevate capacità degli investigatori antiterrorismo della Polizia e l’efficacia della collaborazione internazionale”. La responsabile del Viminale ha poi esteso i ringraziamenti “a tutte le donne e gli uomini delle forze dell’ordine, che con la loro professionalità ed impegno quotidiano, garantiscono una attenta attività di prevenzione contro la minaccia terroristica e l’aggressione criminale”. Elezi - è emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di Napoli - è stato in Francia, in altri Paesi europei ed in Italia; negli ultimi mesi è arrivato nel Casertano, a Sparanise, e qui ha cercato di mimetizzarsi nella folta comunità albanese locale, stanziata da decenni e perfettamente integrata (sono numerosi i matrimoni misti tra albanesi e italiani). Pur essendo irregolare sul territorio dello Stato, il 28enne abitava nel centro di Sparanise, in un appartamento di via Solimene, con la compagna e il figlio piccolo, e faceva probabilmente il bracciante agricolo, come la maggior parte dei suoi connazionali residenti da anni nel comune del Casertano. Nessuno nella piccola comunità locale di poco più di 7200 abitanti aveva però dato peso alla presenza del 28enne. Il sindaco Salvatore Martiello dice che “l’albanese arrestato era a Sparanise da non più di due mesi; prima di allora non era mai stato visto. Poi in centro si è notato molte volte, con il figlio di 4 anni. A Sparanise vive da anni una folta comunità albanese, di 4-500 persone, da sempre integrata con la comunità italiana; quasi tutti gli albanesi lavorano nei fondi agricoli che circondano il paese, qualcuno nell’edilizia. Anche il 28enne lavorava nei campi”.
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