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Presto il prefinanziamento

RECOVERY FUND/PRIMA DELL’ESTATE ALL’ITALIA DALL’UE 25 MILIARDI



di Chiara De Felice

BRUXELLES. L’attesa dei fondi del Recovery sarà più breve del previsto e, salvo complicazioni, prima dell’estate i 25 miliardi di pre-finanziamento che l’Italia sta aspettando dovrebbero arrivare a destinazione. Non sarà così per tutti: la maggior parte dei 23 Paesi che finora hanno presentato i piani nazionali di rilancio dovranno aspettare settembre per vedere la loro quota, perché i tempi di valutazione dei Pnrr, e quelli di raccolta dei fondi del Recovery sui mercati, non consentono di accontentare tutti da subito. “Dalla prossima settimana la Commissione comincerà ad approvare i piani nazionali di rilancio in vista della loro adozione al Consiglio. Si tratta di un traguardo storico”, ha detto la presidente dell’Eurogoverno, Ursula von der Leyen, nel suo discorso alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, dando quell’annuncio che molte capitali aspettavano. Soprattutto quelle che si erano affrettate a inviare i Pnrr alla scadenza, cioè il 30 aprile. Il Portogallo, presidenza di turno della Ue, l’ha addirittura inviato una settimana prima ed ha fatto un pressing senza sosta su Bruxelles affinché tagliasse i tempi di valutazione, in modo da avere entro fine giugno, cioè entro la fine del suo semestre di presidenza, l’ok al suo piano e agli altri arrivati tra i primi, tra cui quello italiano. Il vicepresidente Valdis Dombrovskis conferma che la Commissione ha voluto accontentare gli Stati, accelerando il più possibile l’esame, soprattutto dopo che la scorsa settimana i 27 hanno completato in tempo record il processo di ratifica della decisione che consente a Bruxelles di andare sui mercati a raccogliere i fondi del Recovery. Talmente è rapida la valutazione della task force europea, che il dialogo è ancora in corso anche se la prossima settimana arriveranno i primi giudizi. “Stiamo ancora discutendo alcune questioni con gli Stati”, e “ci sono limature da fare, tuttavia il quadro sembra promettente”, e quindi “la prossima settimana la Commissione europea comincerà ad approvare i primi Pnrr”, ha assicurato Dombrovskis. Ricordando che “se tutto andrà bene, i primi fondi arriveranno agli Stati già a luglio”. Il commissario Paolo Gentiloni ricorda che comunque l’esame è molto scrupoloso, soprattutto sulle misure a tutela del clima, affinché non vi siano provvedimenti “che spingono nella direzione opposta, danneggiando in modo significativo la strategia per la transizione climatica”. Non è ancora chiaro quali piani riceveranno il via libera la prossima settimana, per poi passare all’esame dell’Ecofin subito dopo. La Commissione sta finalizzando il lavoro in queste ore ed entro venerdì dovrebbe avere il quadro più chiaro. Non è solo un problema di tempi di valutazione dei piani. C’è anche la questione delle risorse a disposizione, perché Bruxelles ha in programma due emissioni di titoli a lungo termine entro luglio, per cominciare a raccogliere quegli 80 miliardi di euro che si è posta come obiettivo per il 2021. Soltanto la quota di pre-finanziamento dell’Italia è pari a 25 miliardi. Il timore è quindi che si ritardino le prossime decisioni in attesa di reperire nuove risorse. Parlando a Strasburgo, il commissario al bilancio Joannes Hahn si è sbilanciato con indicazioni che però lasciano ben sperare l’Italia. “Sono fiducioso, e l’Italia deve essere fiduciosa, che i fondi raccolti a giugno e luglio serviranno questa” sua necessità di pre-finanziamento, che equivale a circa 25 miliardi di euro, ha detto rispondendo a chi gli chiedeva se le emissioni di titoli che la Commissione farà entro luglio saranno sufficienti a coprire il pre-finanziamento dei Paesi che si vedranno approvare i piani di rilancio (Pnrr) la prossima settimana. “Quelli che hanno preparato bene i piani devono stare sicuri che i fondi saranno disponibili presto”, ha aggiunto.

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