Primo incontro con il Papa
- direzione167
- 5 giu 2022
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VATICANO/IL PREMIER DRAGHI IN VISITA PER L’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO

di Manuela Tulli
CITTA DEL VATICANO. Il premier Mario Draghi ieri ha avuto il primo incontro con Papa Francesco; il primo nella veste di capo del governo italiano, visto che si erano già incontrati, quando era presidente della Banca Centrale Europea, nell’ottobre del 2013. Draghi era ieri mattina in Vaticano per presenziare all’inaugurazione dell’anno giudiziario del tribunale della Santa Sede. Ma l’evento è stato l’occasione per un primo breve faccia a faccia con il Pontefice, al termine dell’evento. Il Presidente del Consiglio aveva partecipato prima alla Messa, celebrata dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, nella Cappella Paolina, presenti anche il presidente della Corte costituzionale, Giancarlo Coraggio, e il ministro della Giustizia, Marta Cartabia. Poi un breve tour, riservato proprio al premier, nella Cappella Sistina, vuota di turisti a causa del lockdown. Un primo passo dunque in preparazione dell’udienza, del Papa al premier, che si dovrebbe tenere, in forma ufficiale, dopo Pasqua. E’ nota la stima del Pontefice argentino per il Presidente del consiglio italiano che, nel luglio dell’anno scorso, aveva chiamato per ricoprire il ruolo di membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Ma il nome di Draghi era più volte circolato Oltretevere per possibili incarichi di alto livello nelle strutture cardine della Santa Sede. E Francesco si è detto “grato” per la presenza di Draghi all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Che ci sia un feeling tra il nuovo governo e la Chiesa è indubbio. Anche il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, in questi giorni ha parlato di “collaborazione” con l’esecutivo e ha confermato che “il dialogo è in corso” non solo con Draghi ma anche con i ministri. E il card. Parolin, dopo l’incontro per la celebrazione dei Patti Lateranensi, che si è tenuto a Palazzo Borro- meo all’inizio di marzo, aveva fatto sapere di essere stato “colpito dalla sensibilità nei confronti della famiglia e dell’educazione, compresa la scuola cattolica”, da parte di Draghi e dei suoi ministri. Anche da parte del premier c’è una certa consuetudine di rapporti con la Chiesa. Domenica scorsa era stato, in forma privata, in Vaticano per una visita alla basilica insieme alla moglie e martedì 23 marzo aveva voluto essere presente, nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, ai funerali del padre gesuita Gian Paolo Salvini, ex direttore di Civiltà Cattolica. L’occasione del primo incontro tra Draghi e il Papa è stata dunque l’inaugurazione dell’anno giudiziario in Vaticano. Bergoglio ha puntato tutto il suo discorso sulla necessità di trasparenza nelle finanze. Dopo la vicenda del Palazzo di Londra, e il congedo ad uno dei cardinali che erano tra i suoi più stretti collaboratori, Angelo Becciu, Francesco vuole che si volti davvero pagina e chiede “condotte irreprensibili” e una trasparenza nella gestione che sia “esemplare”. Sottolinea la necessità di ulteriori riforme nell’ambito penale, maggiore cooperazione internazionale e a sorpresa annuncia che ci saranno modifiche nella normativa per mettere alle spalle privilegi del passato. I processi in Vaticano dovranno svolgersi rispettando “l’uguaglianza tra tutti i membri della Chiesa e la loro pari dignità e posizione”.
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