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Quella voglia di Gerusalemme per i negoziati di pace

Il sindaco dopo la richiesta di Zelensky: 'Siete i benvenuti'



TEL AVIV, 13 MAR - Gerusalemme è pronta ad ospitare le trattative tra Ucraina e Russia. Ad assicurarlo è il sindaco della città che su Twitter ha già dato il proprio "benvenuto" a Volodymyr Zelenski e Vladimir Putin, presidenti in guerra. Anche se a raffreddare l'entusiasmo sui media trapela la perplessità del governo israeliano, non proprio così sicuro di volersi accollare una responsabilità del genere. A candidare Gerusalemme - 'la città della pace' - è stato il leader ucraino e dalla Russia, almeno secondo una fonte diplomatica riportata dal Jerusalem Post, l'ipotesi non è stata accantonata. Conversando con i giornalisti nella Kiev assediata, Zelensky ha fatto sapere di aver parlato con il premier Naftali Bennett - impegnato da giorni nella mediazione tra le parti con una posizione di condanna verso Mosca più defilata rispetto a quella occidentale - e di avergli detto che per quanto riguarda un negoziato tra i leader "Israele potrebbe servire come luogo di incontro, specialmente Gerusalemme". Inoltre, ha aggiunto, "nel parlare di garanzie di sicurezza per l'Ucraina, Israele dovrebbe sicuramente essere tra i Paesi coinvolti". Un'indicazione netta - sia sul piano politico sia su quello della sicurezza - che del resto non è nuova. Già lo scorso 7 marzo l'ambasciatore di Kiev nello stato ebraico Yevgen Kornichuk aveva spiegato che "il suo governo considerava Gerusalemme come luogo possibile per lo svolgimento di negoziati con la Russia. Ed aveva ringraziato Bennett - partito per Mosca nel giorno di shabbat, infrangendo l'obbligo religioso del riposo - per la sua opera di mediazione. Israele è sempre stato luogo d'elezione per la diaspora ebraica di quella parte di mondo: lo stesso Zelensky - che come noto è ebreo - ha ricordato che molti correligionari "sono emigrati dall'Ucraina, dalla Russia, dalla Bielorussia e dal Kazakhstan". "C'è - ha insistito rimarcando il peso della presenza - un grande numero di persone che parla ucraino o russo in Israele: un milione e mezzo credo". Secondo ultimi dati, va notato che in Ucraina allo stato attuale gli ebrei del Paese che in base alla Legge israeliana possono emigrare ed avere la cittadinanza sono tra i 170 e i 200 mila. Ma anche la Russia ha una forte componente ebraica: secondo stime del 2014, erano circa 900mila gli immigrati residenti in Israele. Nella parte centrale di Gerusalemme c'è inoltre un intero quartiere costruito alla fine dell'800 che si chiama 'Russian compound' all'interno del quale sorge la Cattedrale della Santissima Trinità, un'imponente chiesa russo-ortodossa con guglie a cupola, dipinti iconografici ed elementi elaborati lavorati in oro. L'unica cosa che Putin - se arriverà - non potrà più trovare è il pub in pieno centro che gli era stato intitolato: l'attuale proprietario ne ha cambiato il nome dopo lo scoppio della guerra. Se i negoziati approderanno in città, richiameranno alla memoria come importanza l'arrivo inaspettato nel 1977 di Anwar Sadat. Fu lì che il presidente egiziano e il premier israeliano Menachem Begin avviarono la pace tra i due Paesi in guerra da anni.

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