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Quelle piccole banche soffrono

Bankitalia/Appello di Visco alle aggregazioni e al taglio di personale



di Andrea D'Ortenzo

ROMA. Le banche hanno tenuto di fronte alla crisi pandemica, anche grazie alle misure varate dal governo come la moratoria, ma ora potrebbero profilarsi le crisi di alcuni istituti di credito più piccoli verso i quali la Banca d’Italia è pronta a intervenire a salvaguardia dei risparmiatori. Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco lancia un monito in casa dell’Abi, nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione, svoltasi in forma virtuale con solo una manciata di ospiti presenti. Visco riconosce i meriti del comparto bancario la cui azione sarà ora necessaria per la ripresa e promette che seguirà con attenzione ma senza “guidare l’esito” di eventuali aggregazioni che stanno studiando alcuni istituti di credito con un pensiero che corre inevitabilmente a Unicredit-Mps ma non solo. Sia il governatore sia il padrone di casa, il presidente Antonio Patuelli, concordano sull’importanza di comportamenti responsabili e corretti da parte dei vertici dell’istituto di credito. Visco cita il governatore Bonaldo Strigher che già nel 1927 attribuiva principalmente la solidità degli istituti alla “rettitudine” dei suoi amministratori. Senza di questi la vigilanza, sembra suggerire il governatore, non può prevenire o bloccare le crisi. E Patuelli ai suoi associati chiede di seguire “l’ideale etico dantesco e mantenere “comporta- menti coerenti, rettilinei, austeri e senza scorciatoie, con obiettivi realisticamente raggiungibili, con instancabile zelo”. Nel frattempo, per evitare lo scatenare di crisi che seppure locali, possono avere un impatto notevole in termini di riflessi sul bilancio dello Stato e sui depositanti, la Banca d’Italia sta mandando una serie di richieste a quelle più fragili. Se non ci saranno azioni immediate potrebbero scattare misure più draconiane come il commissariamento. Anche per questo occorre rinnovare e meno tortuoso il supporto pubblico concesso dalla Ue (con eccessivi paletti) per le piccole banche e prevedere l’utilizzo del Fitd e di altri strumenti per la gestione della crisi. E però gli istituti più deboli devono provare a recuperare i costi, anche con il taglio del personale e, quando questo non è possibile (quelli piccoli non possono scendere sotto un certo livello) scegliere la strada dell’aggregazione con banche più efficienti. Un richiamo che non piace ai sindacati peraltro tutti elogiativi del discorso di Patuelli che ha ricordato l’assenza di licenziamenti e il lavoro condiviso per assicurare l’apertura delle banche e la protezione dei lavoratori durante la pandemia. Il presidente dell’Abi avanza poi anche una serie di precise proposte per meglio uscire dalla crisi: evitare le eccessive rigidità delle regole sui crediti deteriorati anche se Visco ricorda come fino a ora l’impatto sia stato modesto e il responsabile della vigilanza Banca Centrale Europea, Andrea Enria (in commissione al Senato) taglia corto e dice che “rinviare l’applicazione delle regole che ci siamo dati o snaturarle, per quanto eccezionale possa sembrarci questa crisi, nuocerebbe ai bilanci delle banche e alla loro capacità di erogare credito. Ma soprattutto Patuelli chiede di “incentivare i risparmiatori italiani ad investire non solo in Titoli di Stato, ma anche in obbligazioni convertibili e in azioni”, “distinguendo fiscalmente gli investimenti a medio e lungo termine dei “cassettisti”, che non debbono essere equiparati agli speculatori”. Su questo punto anche Visco chiede di sbloccare i depositi bancari delle imprese accumulatisi durante la pandemia attraverso un’azione delle banche che offra alle aziende prodotti di risparmio gestito e una compartecipazione al capitale d’impresa. Un punto finale infine sulle Bcc. Anche se le due capogruppo Iccrea e Cassa Centrale passeranno sotto la vigilanza Bce, la Banca d’Italia continuerà a seguire il mondo cooperativo e a dialogare con esso.

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