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Ratzinger, candeline ‘blindate’

VATICANO/BENEDETTO XVI COMPIE 93 ANNI. SALUTE E VIRUS NON GLI PERMETTERANNO DI FESTEGGIARE



CITTÀ DEL VATICANO. Sarà un compleanno 'blindato', oggi, quello del Papa emerito Benedetto XVI che compie 93 anni. Dai primi giorni dell'emergenza coronavirus una cintura di sicurezza lo protegge. Vive con le persone che lo assistono al Mater Ecclesiae e non può ricevere visite. E anche oggi sarà così. "Grazie a Dio, stiamo tutti bene nel Monastero Mater Ecclesiae - dice al telefono monsignor Georg Gaenswein -. Tenendo conto della situazione attuale non ci saranno visite. Anche il fratello non c'è. Ma certamente sarà così che la giornata del compleanno del Papa emerito riceverà una veste più festiva e solenne", sottolinea il segretario del Papa emerito, sua fedele ombra da tanti anni. Niente festa bavarese, dunque, per Ratzinger, che era diventata un po’ una tradizione di questi anni passati con le autorità del lander tedesco che ogni anno portavano nel monastero che si trova nei giardini vaticani la voce della gente e la musica tipica cara a Ratinger ma anche i prodotti enogastronomici, come l'immancabile birra. Non ci sarà l'amato fratello Georg, sacerdote, 96 anni compiuti a gennaio. È rimasto a Ratisbona a causa dell'emergenza sanitaria. Al momento non si sa se per gli auguri Papa Francesco andrà a trovarlo oppure, considerata la fragilità di Benedetto e il fatto che comunque Papa Francesco, se pur limitatamente e con tutte le precauzioni, continua ad avere contatti con il mondo, si dovrà limitare ad una telefonata. Sarà dunque soprattutto un giorno di preghiera per il Papa emerito. Resta, secondo quanto riferiscono le persone a lui vicine, lucidissimo ma la situazione fisica è quella comune a molte persone della sua età. La voce si è fatta più flebile e aumentano i problemi anche per la sua vista. Per spostarsi all'interno del monastero e fuori nel giardino dove, quando il tempo lo permette, recita il rosario insieme a monsignor Georg, ha bisogno di una sedia a rotelle. Le giornate da qualche settimana sono un po’ più lunghe, con quella panchina vuota, appena fuori l'uscio del monastero. Lì si accomodavano gli ospiti che ora non possono fargli visita. Almeno fino alla fine dell'emergenza. È un po’ la situazione dei tanti anziani che in Italia e nel mondo sono stati costretti a ridurre i loro contatti sociali all'indispensabile. Nipoti e familiari li possono 'incontrare' solo in videochiamata e la spesa fatta dai cari spesso è lasciata sulla porta prima che loro aprano, per evitare ogni rischio di contagio. Una situazione richiamata proprio da Papa Francesco ierira mattina nella quotidiana messa a Santa Marta. "Preghiamo oggi per gli anziani, specialmente per coloro che sono isolati o nelle case di riposo. Loro hanno paura, paura di morire da soli. Sentono questa pandemia come una cosa aggressiva. Sono le nostre radici, la nostra storia. Loro ci hanno dato la fede, la tradizione, il senso di appartenenza, una patria. Preghiamo per loro - ha detto Papa Francesco - perché il Signore gli sia vicino in questo momento".

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