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Renzi attacca i magistrati

OPEN/MAGGIORANZA IN FIBRILLAZIONE, DI MAIO: “EX PREMIER COME SALVINI”



di Luca Laviola

ROMA. Matteo Renzi si sente “oggetto di attenzioni speciali” di certi magistrati e rilancia lo scontro con la procura di Firenze, accusata di “invasione del campo della politica” per l’inchiesta sulla fondazione Open. Il leader di Italia Viva vede “un vulnus alla separazione dei poteri” e promette battaglia. Una ‘grana’ per la maggioranza, già divisa sulla manovra e su altri temi - tra cui la giustizia -, con Luigi Di Maio che rilancia la Commissione sui finanziamenti ai partiti. Renzi accetta la sfida, ma chiede che si occupi anche di Srl.Insomma della Casaleggio Associati legata al M5S. “Le parole contro i magistrati sono ingiuste”, attacca Di Maio, “i 2 Matteo (anche Salvini) sono accomunati da questo atteggiamento”. Il caso delle perquisizioni ai finanziatori di Open, cassaforte renziana dietro la Leopolda, agita la scena politica. E sono in arrivo nuove rivelazioni sulla stampa, i nomi di parla- mentari in carica che avrebbero avuto carte di credito della fondazione. Mentre l’Espresso scrive che Renzi avrebbe comprato la sua villa con un prestito da 700 mila euro di un finanziatore di Open. “Falso, sono soldi prestati da una conoscente e restituiti”, replica Renzi, che annuncia querela. “Questa storia non ha niente a che vedere con la Fondazione Open. Non ha alcuna attinenza”, tanto che ci sarà una “denuncia per divulgazione di segreto bancario”, annuncia in serata. Un nodo dell’inchiesta è il reato di finanziamento illecito, equiparando Open a un partito. “Chi decide cosa è un partito e cosa no? - argomenta Renzi -. Non possono essere i magistrati. Porteremo il caso a tutti i livelli istituzionali”. Italia Viva ha chiesto un dibattito urgente al Senato sui fondi alla politica. E il senatore fiorentino intende intervenire. Renzi ce l’ha in particolare con due toghe di Firenze, il procuratore capo Giuseppe Creazzo e l’aggiunto Luca Turco, che chiesero l’arresto dei genitori e ora indagano su Open e sul suo amico storico Marco Carrai. “Un tempo i magistrati della Procura di Firenze erano famosi perché davano la caccia al mostro di Scandicci - sintetizza sarcastico il leader di Iv -, oggi l’attenzione è più sul senatore di Scandicci...”. A difesa dei pm parla il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “Pretendo che nei confronti della magistratura ci sia rispetto. Sicuramente i cittadini non vogliono riportare le lancette dell’orologio alla seconda repubblica, in cui c’erano toghe sì e toghe no”. “Il mio invito non è rivolto singolarmente a Matteo Renzi, è rivolto a tutti”, precisa il Guardasigilli 5S. Sul senatore anche la reprimenda del Consiglio superiore della magistratura. La Prima Commissione a maggioranza approva la proposta di pratica a tutela dei magistrati attaccati da Renzi in occasione dell’arresto dei genitori. Ironia della sorte, la ‘censura’ tocca anche a Di Maio e Matteo Salvini per altri casi.Per Renzi “è in discussione la possibilità per un partito di finanziarsi; c’è un vulnus se non può ricevere donazioni”. Dal Pd parla Andrea Marcucci, capogruppo al Senato ed ex renziano. “Se vogliamo affrontare il tema generale dei partiti, siamo assolutamente disconibili nelle forme e nei modi - dice -. Non siamo disponibili a far interferire il Parlamento, e le commissioni d’inchiesta, con la magistratura”. Marcucci poi aggiunge: “I processi si celebrano nei tribunali, e non sui media. La politica faccia politica, i magistrati facciano i magistrati, si eviti la spettacolarizzazione”. Altre fonti del Pd liquidano infastidite la vicenda come una questione tra Renzi e Di Maio, in un momento in cui la priorità è la manovra. Tra le altre forze politiche, Giorgia Meloni ricorda che “in passato Fratelli d’Italia segnalò, per questioni più rilevanti, operazioni poco trasparenti intorno al cosiddetto cerchio magico di Renzi. Oggi mi fa sorridere, con amarezza, che il tema di una magistratura politicizzata affiori nell’ambito della sinistra”. “Il vero scandalo è il finanziamento privato ai partiti e alle fondazioni - dice Nicola Fratoianni di Leu -. Dopo aver cancellato il finanziamento pubblico è stata introdotta una forma malsana di finanziamento privato”.

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