Restituire l’anima al Paese
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
CASA BIANCA/IL TICKET BIDEN-HARRIS DEBUTTA NEL DELAWARE

WASHINGTON. “Lavorare insieme per ristabilire l’anima del Paese e combattere a favore delle famiglie di lavoratori per far avanzare il Paese”: è lo slogan del debutto di Joe Biden e di Kamala Harris all’indomani della scelta della 55/ enne senatrice californiana come vice nel ticket dem per la Casa Bianca. Prima afroamericana nella storia Usa e terza donna dopo la deputata italoamericana Geraldine Ferraro nell’84 con il dem Walter Mondale e la governatrice repubblicana dell’Alaska Sarah Palin nel 2008 a fianco del senatore John McCain. Divisi da 23 anni di età, ma accomunati dal desiderio di unire il partito e il Paese, i due hanno parlato insieme per la prima volta da un hotel di Wilmington, la cittadina del Delaware dove l’ex vicepresidente vice con la moglie Jill e conduce gran parte della sua campagna dal sottoscala di casa. Un discorso preceduto da alcuni messaggi per dare il ‘la’ alla giornata. “Siamo in una battaglia per l’anima di questa nazione. Ma, insieme, è una battaglia che possiamo vincere”, aveva twittato Harris prima di scagliare il suo attacco a Donald Trump, che insieme ai repubblicani e a Fox News ha aperto il fuoco anche con attacchi sessisti. “Ora l’America ha bisogno di azione. Nel mezzo di una pandemia, il presidente sta tentando di strappare via il sistema sanitario. Mentre le piccole imprese chiudono, lui agevola i ricchi donatori. E quando la gente ha invocato sostegno, lui ha usato i gas lacrimogeni”, ha denunciato nel suo primo video online dopo la nomina, riferendosi alle cariche delle forze dell’ordine contro i manifestanti che protestavano contro la brutalità della polizia e le ingiustizie razziali dopo l’uccisione dell’afroamericano George Floyd. Un video nel quale racconta la propria vicenda personale e quanto sua madre, una ricercatrice medica indiana che divorziò dal marito giamaicano quando Kamala aveva sette anni, abbia ispirato la sua decisione di diventare un avvocato e poi una politica, spronandola sempre a reagire ai soprusi razzisti. Biden le ha fatto eco su Twitter: se io e Kamala Harris saremo eletti erediteremo numerose crisi, una nazione divisa ed un mondo nel caos. Non avremo un minuto da perdere. È esattamente questo il motivo per cui l’ho scelta: è pronta a guidare dal primo giorno”, ha assicurato. “Kamala è la figlia di immigrati orgogliosi, una madre dall’India e un padre dalla Giamaica, che l’hanno cresciuta per agire. Questo è esattamente ciò che richiede il momento: azione”, ha affermato, ricordando che la senatrice “è cre- sciuta credendo nella promessa dell’America perché l’ha vista in prima persona” e che insieme combatteranno “ogni singolo giorno perché quella promessa sia mantenuta per tutti gli americani”. Il tycoon, che in passato ha sostenuto con Ivanka la sua campagna come attorney in California, ha definito ironicamente la Harris “il tipo di rivale che tutti sognano”, ricordando la sua fallimentare corsa presidenziale, accusandola di aver abbracciato la sinistra radicale e coniando per lei il soprannone “Phony Kamala” (Kamala l’ipocrita) per i suoi attacchi a Biden sulle politiche razziali. E ha già sfoderato un ampio repertorio di offese sessiste. Ma i ben informati riferiscono che Trump e i repubblicani temono questa candidata moderata che guarda a sinistra, giovane, tosta, preparata e telegenica, capace di mobilitare il voto delle donne, delle minoranze (compresa quella asiatica) e dei militanti dei diritti civili, con consensi diffusi tra le varie anime del partito e sui media dopo l’annuncio della sua scelta. E’ l’’Obama donna’, hanno detto di lei. Ma Kamala non gradisce: “Ho la mia eredità”. E sembra decisa a proiettarla a lungo sul partito perché in caso di vittoria sarà lei la candidata naturale alla Casa Bianca nel 2024, facendo nuovamente la storia.
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