Riparte il negoziato sul nucleare
- direzione167
- 5 giu 2022
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OGGI A VIENNA TRA L’IRAN E I CINQUE PAESI FIRMATARI DELL’ACCORDO “CANCELLATO” DA TRUMP

ROMA. Ripartono oggi a Vienna i negoziati sul nucleare iraniano, che entrano così in una fase in cui sono attese “decisioni politiche”. Diverse fonti registrano un “cauto ottimismo”, ma funzionari Usa coinvolti nei colloqui ammoniscono d’atro canto che il tempo stringe e ormai restano solo poche settimane per salvare lo storico accordo faticosamente raggiunto nel 2015. “L’ottavo round dei colloqui di Vienna, a cui partecipano Cina, Francia, Germania, Russia, Regno Unito, Iran e Stati Uniti, riprende oggi a Vienna”, ha annunciato via Twitter il portavoce dell’Unione Europea Alain Matton. Poco dopo, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Saeed Khatibzadeh, ha però ribadito che per Teheran non potrà esserci alcun accordo finché non saranno revocate tutte le sanzioni imposte dagli Usa alla Repubblica islamica dopo la decisione dell’ex presidente Donald Trump di abbandonare il patto nel 2018 e di reimporre dure sanzioni economiche all’Iran, che ha pertanto ripreso ad intensificare le sue attività nucleari. Le sanzioni, ha ammonito il portavoce, sono “una linea rossa”. Tuttavia, negli ultimi tempi dei progressi sono stati in effetti registrati. In particolare, la settimana scorsa gli Stati Uniti hanno revocato le sanzioni sul programma nucleare civile di Teheran. In tal modo Paesi e società straniere potranno tornare a cooperare con la Repubblica islamica almeno in questo specifico campo. Una decisione accolta positivamente da Teheran, secondo cui si tratta di un “buon” passo in avanti, anche se ancora “non sufficiente”. Anche il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha però ammesso che “in alcune aree sono stati raggiunti degli accordi”. I negoziati, fin qui condotti in modo diretto con i 4+1 (Francia, Gran Bretagna, Russia, Cina e Germania) e con gli Usa attraverso la mediazione Ue e di altri diplomatici, hanno in questa fase, secondo quanto si apprende a Bruxelles, l’obiettivo di approfondire la possibilità di un nuovo impegno degli Stati Uniti nella partecipazione all’intesa e di una modalità per assicurarne una piena ed effettiva applicazione da parte iraniana.Frattanto, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in un’intervista al Washington Post, ha affermato che “questo è il momento decisivo e speriamo che (gli iraniani, ndr) sfruttino l’occasione. Non abbiamo molto tempo a disposizione”. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Saeed Khatibzadeh ha dal canto suo detto che le risposte “che gli Stati Uniti porteranno oggi a Vienna determineranno quando potremo raggiungere un accordo”. “Abbiamo compiuto progressi significativi in varie aree dei negoziati di Vienna”, ha aggiunto, comprese le garanzie che l’Iran cerca che una nuova amministrazione statunitense non violi l’eventuale accordo.
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