Ripresa forte in estate, ma gli aiuti restano
- direzione167
- 5 giu 2022
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Bce/Per consentire il recupero la Banca Centrale mantiene la sua politica monetaria accomodante

di Domenico Conti
ROMA. L'Eurozona si appresta a chiudere il trimestre estivo con una "forte crescita", e i segnali economici indicano una ripresa degli investimenti, fino a ieri grandi assenti dalla faticosa uscita dalla crisi pandemica che ha afflitto tutto il Vecchio Continente orma da 18 mesi. Ma "c'è ancora molta strada da fare" perché l'attività recuperi i livelli pre-pandemia: ecco perché la Bce manterrà la sua politica monetaria accomodante, con un'accelerazione degli acquisti di bond anche nei trimestre estivo. Il bollettino economico diffuso come di consueto dall'istituto di Francoforte a poche settimane dall'ultimo summit di politica monetaria del Board vede rosa quindi per la ripresa nei prossimi mesi estivi, quelli dell'allentamento delle misure di lockdown proseguite invece in primavera e dell'accelerazione delle vaccinazioni un pò in tutta l'Unione e nei principali paesi industrializzati. In particolare - spiega la banca centrale europea "si prevede un andamento molto positivo nel settore manifatturiero" mentre "sebbene la riapertura di ampi settori dell'economia stia sostenendo un forte recupero dei servizi, la variante Delta del coronavirus potrebbe smorzare la ripresa di questi ultimi, soprattutto nel comparto del turismo e dell'ospitalità". Tornano, in particolare in Italia, Francia e Spagna (ancora scendono invece in Germania) gli investimenti delle imprese, con prospettive "favorevoli" sospinte dalle aspettative di un proseguimento della ripresa dei ricavi e dalla tendenza alla digitalizzazione". Per la prima volta dall'inizio dell'emergenza Covid, l'indagine sul credito bancario condotta della Bce nell'area dell'euro indica che il finanziamento degli investimenti fissi costituisce "un'importante determinante della domanda di prestiti da parte delle imprese", segnala l'Eurotower. Un trend positivo che si accompagna a quello dei consumi: "man mano che la clientela torna a frequentare negozi e ristoranti, la spesa per consumi cresce, sorretta dal miglioramento delle prospettive occupazionali, dall'aumento della fiducia e dal continuo sostegno dei governi". Ma, a conferma della posizione espressa dall'ultimo Consiglio direttivo, e con il nuovo obiettivo 'simmetrico’ del tasso d'inflazione, con 3,3 milioni di disoccupati in più rispetto a prima della pandemia concentrati soprat- tutto fra le classi più giovani di età, è ancora presto per abbassare la guardia su fronte delle politiche di bilancio e monetaria. La Bce infatti lascerà i tassi d'interesse sull'attuale minimo record, o potrebbero persino essere tagliati, "finché non vedrà l'inflazione raggiungere il 2% con un adeguato anticipo rispetto alla fine dell'orizzonte di proiezione e in maniera durevole per il resto di tale orizzonte, e finché non riterrà che i progressi conseguiti dall'inflazione di fondo saranno sufficientemente avanzati da essere coerenti con il 2% nel medio periodo". E tali condizioni sono lontane dall'essere realizzate: come la Bank of England, che oggi ha lasciato i tassi fermi a 0,1% e a maggioranza di 7 a 1 ha votato per lasciare invariati pure gli acquisti di bond, anche la Bce vede l'attuale fiammata dell'inflazione come temporanea e si aspetta quindi una frenata nel medio periodo. E poi ci sono i rischi nell'orizzonte più vicino, a suggerire prudenza: la ripresa è avviata, secondo il Consiglio direttivo della Bce, ma "la pandemia continua a gettare un'ombra su di essa, soprattutto a causa della variante Delta che costituisce una fonte di crescente incertezza"
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